La mattanza delfini di Tajii

Ogni anno aTajii, una delle più protette e nascoste insenature dell’arcipelago giapponese,lontano da occhi indiscreti, migliaia di delfini vengono, come documentato perla prima volta in “The Cove” (La Caletta), massacrati. Costretti ad entrarenella baia – chiusa arbitrariamente da barriere di filo spinato ai “non addettiai lavori”, si è all’interno di un parco marino protetto – per sfuggire alsuono dolorosamente assordante provocato dai pescatori che percuotonoincessantemente le chiglie di centinaia di barche, i delfini restanointrappolati dalle reti stese tra le sue estremità. Gli esemplari più belli esani vengono caricati su imbarcazioni che ne curano poi la spedizione in tuttoil mondo, alimentando un ricchissimo business. Tutti gli altri, una voltaarpionati e accoltellati alla gola, finiscono invece pericolosamente sulletavole dei giapponesi – la carne di delfino risulta essere, infatti, tra le piùcontaminate dal mercurio: esemplari di carne venduta nei supermercati hannoregistrato dosi di metilmercurio 20 volte superiori al limite fissato, 0,04,dalle autorità giapponesi – mentre pinne, pelle e avanzi di carne arricchisconoscatole di cibo per cani e gatti.

 

LaCommissione

 

  1. è a conoscenza di tale e annuale massacro?

 

  1. È in grado di affermare che tale prodotto non arriva in Europa?

 

  1. È possibile intervenire – e presso chi? – per evitare un massacro simile?

 

  1. Le direttive sulla tutela degli animali possono offrire lo spunto per impedire l’importazione di questo prodotto in Europa?