La crisi greca e l’Euro debole

Il 16 marzo scorso il Consiglio non è stato in grado di dare una risposta alla crisi greca, dopo le roboanti promesse per risolverla e gli enfatici proclami contro la speculazione. Nel frattempo si parla a Bruxelles di un Fondo monetario europeo, mentre da un lato, il ministro delle Finanze tedesco propone l’espulsione dall’UME dei Paesi che violano sistematicamente la disciplina di bilancio, e dall’altro – nota Der Spiegel – il ministro dell’Economia francese “ha suscitato indignazione a Berlino, quando ha stigmatizzato l’avanzo commerciale tedesco in un’intervista al Financial Times. Il fatto che la Germania esporti più di quanto consumi danneggia i partners europei, ha sostenuto il ministro.”
Questi segnali,  

secondo la Commissione 

  1. indicano l’enorme difficoltà di trovare una soluzione europea alla crisi greca, data la grande divergenza di vedute sulla difficile situazione finanziaria e sulla debolezza dell’euro? Oppure
  2. la decisione di rinviare ogni decisione a dopo le elezioni politiche dell’UK in maggio, ha fatto seguito ad una telefonata del Premier inglese – come afferma un’agenzia tedesca?
  3. Risponde al vero che il Primo ministro greco ha minacciato di ricorrere al FMI per un prestito a meno del 4%, contro il 6% di interesse europeo sul debito?
  4. Qual è la proposta finale della Commissione sulla questione?

isposta data da Olli Rehn a nome della Commissione

Nel corso delle ultime settimane, l’area dell’euro si è mossa in modo deciso per affrontare la situazione di estrema difficoltà in cui versa la Grecia. Nella riunione del 25 marzo 2010, i capi di Stato e di governo dell’area dell’euro hanno espresso il loro pieno sostegno agli sforzi del governo greco e accolto positivamente le ulteriori misure annunciate il 3 marzo 2010. Essi hanno inoltre riconfermato la propria disponibilità a intraprendere, se necessario, un’azione decisa e coordinata a salvaguardia della stabilità finanziaria nell’intera area dell’euro. A tal fine, hanno convenuto che, in caso i finanziamenti provenienti dai mercati risultino insufficienti, gli Stati membri facenti parte dell’area dell’euro fornirebbero, insieme al FMI, un sostegno coordinato alla Grecia facendosi carico della maggior parte del finanziamento. Il sostegno avverrebbe tramite prestiti bilaterali coordinati e sarebbe subordinato al rispetto di rigide condizioni politiche. A seguito di questa dichiarazione, l’11 aprile 2010 l’Eurogruppo ha concordato i termini del sostegno finanziario da erogare alla Grecia, se e quando necessario. Le condizioni sono simili a quelle per i finanziamenti provenienti dal Fondo monetario internazionale (FMI). Il 23 aprile 2010, la Grecia ha richiesto un confronto sul programma di politiche economiche e sull’assistenza finanziaria proveniente dall’area dell’euro e dal FMI. Le discussioni si sono concluse positivamente il 2 maggio 2010, con un accordo tra gli Stati membri appartenenti all’area dell’euro su un pacchetto di sostegno, in comune con il FMI, per far fronte a un fabbisogno finanziario di 110 milioni di EUR su tre anni, di cui 80 miliardi provengono dall’area dell’euro. All’assistenza finanziaria si affianca un serio e stringente pacchetto di misure volte a riportare le finanze pubbliche della Grecia a una situazione di solidità.