LA COCCINELLA VENUTA DALL’ASIA

Da portafortuna a pericolo per i propri simili. E’ la Coccinella asiatica,
detta anche Arlecchino, originaria della steppe dell’Asia centrale, introdotta
in Europa a metà degli anni ’90 perché abile cacciatrice di afidi e diventata,
nel tempo, divoratrice delle specie ‘cugine’. A farne le spese, infatti, sono
stati gli esemplari a sette punte e quelli a due punte che negli ultimi dieci
anni si sono addirittura dimezzati. Numerose le iniziative in loro difesa come
il progetto di monitoraggio nazionale SOS Coccinella che invita chiunque a
fotografare le diverse specie di coccinelle effettuando una sorta di censimento
delle oltre 50 specie in Italia, 200
in Europa che potrebbero sparire come accadde negli
anni’70 a quelle americane divorate dalla septempunctata.
La voracità dell’Arlecchino può avere però anche spiacevoli conseguenze per
l’uomo perché danneggia i vigneti introducendosi negli acini di uva e
modificando il sapore del mosto.

 

La Commissione:

 

1)     
è a conoscenza delle conseguenze provocate dalla Coccinella
asiatica?

2)     
Tale coccinella rappresenta un rischio per l’ecosistema dei
coleotteri europei?

3)     
Non ritiene opportuno invitare gli Stati membri a
coordinare le loro iniziative per monitorare la presenza di tali coleotteri e
per limitare la voracità della Coccinella asiatica, tutelando in questo modo i
vigneti e la qualità del mosto?


IT

E-012789/2013

Risposta di Janez Potočnik

a nome della Commissione

(7.1.2014) 

La Commissione è a conoscenza delle conseguenze negative della Harmonia axyridis (coccinella asiatica o
arlecchino), coleottero predatore polifago ad alta propagazione che, come
dimostrano ampie prove, provoca danni agli ecosistemi e costituisce una
minaccia per talune specie europee di coccinella e per altri invertebrati, di
cui è direttamente un predatore oppure un concorrente per le risorse. È altresì
risaputo che, se schiacciate nel processo di vinificazione, le coccinelle
rilasciano un fluido giallo contenente alchilmetossipirazine da cui deriva un
odore sgradevole. La Commissione è convinta che il contrasto efficace delle
specie alloctone invasive implichi iniziative coordinate: ha infatti adottato
una proposta di regolamento sulle specie esotiche invasive[1]
che prevede disposizioni sulla loro sorveglianza e controllo da parte degli
Stati membri.

 



[1]
    COM(2013) 620 final.