Jihad e nuove tecnologie

Pare che Internet sia oggi il luogo più controllato e monitorato del mondo eppure Al Qaeda entra ed esce dalla Rete senza lasciare nessuna traccia. Bin Laden e al Zawahiri lanciano minacce ed anatemi digitali contro il mondo.In realtà Internet è un luogo incontrollabile perché è il regno delle identità fittizie e della criptazione per assicurare l’anonimato.I terroristi inoltre non usano soltanto il web ma anche chat, newsgroup, programmi di peer to peer quello che viene definito il “deep internet” cioè ciò che il militante può utilizzare solo se già conosce il “link” esatto e la password per accedervi.Attraverso la Rete i terroristi islamici comunicano e si coordinano, fanno propaganda, individuano gli obiettivi da colpire, raccolgono fondi ed infine reclutano le nuove leve.

Può dirci la Commissione:

  1. Se l’UE farà sua la legge inglese che obbliga, rischiando una pena fino a 5 anni di carcere, a chi usa la crittografia e non ne rivela la chiave di cifratura per quanto riguarda le indagine che si occupano di terrorismo?
  2. Se è a conoscenza del programma di criptazione Mujahedin Secrets che è molto pericoloso perché esportabile su una memoria portatile garantendo così il totale anonimato?
  3. Quali sono le contromisure che intende intraprendere per far sì che i siti che inneggiano al terrorismo siano oscurati immediatamente?
  4. Se non è opportuno che gli ISP siano più attenti e controllino di più i contenuti dei siti che ospitano sui loro server?