INUTILE RETORICA

Se gli ucraini colpiscono, difendendosi da una guerra di aggressione, un edificio civile secondo i russi è un crimine contro l’umanità ma se i russi, ormai da quasi un anno, radono al suolo edifici civili, ospedali, scuole, università, centrali elettriche, intere città in tutta l’Ucraina per Putin è normale, è giusto.

Se gli ucraini ottengono, sempre dopo grandi pressioni e spesso in ritardo, aiuti militari dagli alleati occidentali, per difendersi dai bombardamenti e dai carri armati russi, Mosca minaccia la terza guerra mondiale ma se Mosca, come avviene da mesi, ottiene armi dall’Iran, dalla Corea del Nord, e  anche da altri paesi, questo deve essere considerato lecito e non come la vera escalation che può portare ad una guerra più vasta!

Può essere accettato, da chiunque abbia un minimo di discernimento e di onestà intellettuale, che gli ucraini, che combattono per difendere la loro vita, la loro terra, la loro cultura siano chiamati dai russi  nazisti, mentre l’arruolamento fatto da Putin di centinaia di migliaia di uomini, con una chiamata coatta, mandandoli al fronte a morire, ed il suo finanziamento, con l’amico Prigožin, alle milizie della Wagner e alle le più crudeli formazioni cecene si deve considerare lecito e normale?

Si può ragionevolmente pensare che un popolo libero possa accettare, nel terzo millennio, di essere invaso con la forza, soggiogato, annesso ad altro Stato senza opporsi, combattere, chiedere aiuto a chi può fornirlo?

Si può ragionevolmente pensare che i paesi confinanti con quello aggredito non temano anch’essi per la propria  libertà, per la democrazia conquistata dopo anni di gioco comunista?

Si può ragionevolmente credere che noi si possa essere immuni da ogni conseguenza nascondendo a noi stessi la verità ed il pericolo, negando le armi necessarie agli ucraini? Pensiamo sia sufficiente mandare, per sgravarci la coscienza, qualche cassa di vestiti usati, qualche camion di cibo in scatola o di giubbotti antiproiettile? Che basti accogliere un po’ di profughi e fare qualche donazione alla Croce Rossa per dire che abbiamo fatto il nostro dovere?

Pensiamo veramente che Putin ci guardi con benevolenza perché un po’ di suoi gerarchi venivano in vacanza da noi e comperavano ville e tenute e che oggi sia stupito, addolorato perché l’Italia sta dimostrando di essere un paese serio non asservito ai suoi interessi? Pensiamo veramente che basterebbe stare un po’ defilati per essere un domani trattati con riguardo dallo zar per poterci dedicare tranquillamente a riannodare le fila di antichi affari?

Veramente c’è qualcuno in Italia che non ha capito la portata dello scontro tra il potere mafioso di Putin che minaccia, blandisce, ricatta con la paura e la democrazia, difficile, sofferta, necessaria per garantire libertà ed uguaglianza di diritti e doveri a tutti?

Certo non bisogna mai abbandonare la speranza della via diplomatica e se la via non c’è bisogna tentare di ricostruirla ma non sulla pelle degli altri, non sulle spoglie della libertà e della giustizia.

Solo chi ha invaso l’Ucraina può scegliere la pace riportando le sue armi dentro i confini legittimi della Russia, abbandonando le terre strappate con la forza, fino ad allora gli ucraini, dopo tanti morti, feriti, stupri, violenze, distruzioni subiti hanno il diritto  di continuare a difendere la loro nazione e noi abbiamo il dovere di aiutarli in modo concreto ed immediato.

Le armi per difendersi non servono domani quando le stragi saranno già compiute ma oggi per impedirle.

Tutto il resto è inutile retorica.