Intervento sulla crisi finanziaria

Cristiana Muscardini, a nome del gruppo UEN. –

 Signor Presidente, onorevoli colleghi, “rafforzare la vigilanza” ci ha detto il Presidente in carica: ma vogliamo avere un dato: quanti sono i “derivati OTC” che in questo momento appartengono ancora a banche europee? A quanto ammonta la bolla speculativa a livello planetario? È immaginabile che la Commissione ed il Consiglio decidano di arrivare a un congelamento dei derivati, almeno a proporlo a livello mondiale, e a sospendere la loro contrattazione?  È possibile che nelle banche che sono state nazionalizzate questi derivati siano ancora un bene negativo, ma ovviamente anche preoccupante per lo sviluppo? Rafforzare la vigilanza significa anche che noi non solo dobbiamo – come dice la Commissione – avere la capacità di fare un repulisti nel sistema bancario e una revisione del sistema di controllo, ma anche avanzare proposte nuove. 

Allora, se ci siamo occupati della crisi automobilistica, dovremmo anche occuparci della piccola e media impresa e cioè di quella concorrenza sleale che arriva entro le nostre frontiere e per la quale ancora oggi il Consiglio non si è deciso a ratificare e a promuovere l’etichettatura d’origine, unico sistema non per fare del protezionismo, ma per proteggere i consumatori e i prodotti, come lo stesso Presidente Barroso ha appena detto nel suo intervento. Per aiutare le imprese occorre anche, oltre che promuovere nuove linee di credito, dare alle piccole e medie imprese un accesso più celere e meno costoso alla mobilità, se vogliamo che queste imprese si convertano e non chiudano. In questo momento moltissime hanno il 50% in meno degli ordini, il che vuole dire che devono ricorrere al credito bancario. Ma le banche non danno soldi e le azioni delle banche sono crollate per colpa dei derivati. È un cane che si morde la coda. Uscite da questa confusione, cercate di offrire soluzioni reali e non solo proposte inutili.