COMUNICATO STAMPA
IL FUOCO DEI DIRITTI
Quando si negano le libertà
NON SI SPENGA LA DIFESA DEI DIRITTI UMANI
I rappresentanti politici non vadano alla cerimonia e faccio un appello agli sportivi che come delegazioni nazionali sfilino con in mano, accanto alla bandiera del proprio Paese, anche la bandiera del Tibet
Incontro all’Eliseo sui temi europei
“La volontà di spegnere la fiamma olimpica è il segno che non si può tollerare che si spengano vita umane nel Tibet”, dice l’on. Cristiana Muscardini, che oggi, come parlamentare europeo, alle 16 incontra il Presidente francese Sarkozy all’Eliseo.” Con Sarkosy parleremo del futuro dell’Europa, della crisi del Tibet, dei temi prioritari della politica europea tra cui immigrazione, sicurezza, energia, di Turchia, di difesa dei prodotti agricoli etc.. Di recente a Milano anche noi di AEN abbiamo fatto un incontro con esponenti di altri Paesi (Albania, Belgio, Grecia, Lituania, Lettonia, Francia, Polonia etc.) , quali l’on. prof. Vojcieck Roszkowski, membro della Commissione Cultura (Polonia) PE Pis, l’on. Konrad Szymanski, membro Commissione Affari esteri PE Pis (Polonia), l’on Roberts Zile, membro della Commissione trasporti del Parlamento europeo, già ministro dei trasporti in Lettonia, l’on Aleksander Garuli, viceministro dell’ambiente in Albania, e abbiamo sviluppato il tema dell’Identità europea e del trattato di Lisbona alla luce anche dei fatti di cronaca di questi giorni: si ipotizza che le delegazioni , alla sfilata di apertura, Stato per Stato , tutti abbiano in mano non solo la propria bandiera nazionale , ma accanto anche la bandiera del Tibet. Oltre a questi gesti simbolici , servono tuttavia anche gesti politici concreti , seri, urgenti per tutelare la vita dei monaci del Tibet. Le Olimpiadi da sempre sono non solo un evento sportivo, ma un evento di fratellanza, di pace. Sia come esponente del Parlamento europeo che come candidata alle elezioni nazionali, mi sento in prima persona impegnata per azioni che siano al fianco di una soluzione di questa vicenda internazionale”.
“Il fuoco, la luce , da sempre sono simboli di vita. Mai come oggi”, dice l’on. Cristiana Muscardini,”la volontà di spegnere la fiaccola dei giochi olimpici è condivisibile: in Cina si stanno spegnendo a poco a poco moltissime vite di monaci tibetani , si ‘toglie luce’ ai diritti della libertà. Serve più che mai un impegno per la difesa dei diritti e per la difesa della libertà”. La fiamma è uno dei simboli dei Giochi Olimpici. Le sue origini risalgono all’ Antica Grecia, quando un fuoco veniva tenuto acceso per tutto il periodo di celebrazione delle Olimpiadi antiche. Il fuoco venne reintrodotto nelle olimpiadi del 1928, e da allora fa parte del cerimoniale delle Olimpiadi moderne. “Nelle edizioni precedenti è accaduto non di rado”, dice l’on. Muscardini,” che la fiamma, lungo il tragitto si sia spenta. Quest’anno invece si spegne per scelta. In primis ci deve essere la tutela della Persona e il Tibet va difeso. Da sempre gli Stati comunisti e la sinistra negano i più semplici diritti. In Tibet è in atto una vera e propria strage, occorre fermare la violenza. Certo il mercato cinese è anche un mercato che si interseca con interessi economici importanti ed forse è per questo che non si ha il coraggio di intervenire in maniera decisa da parte di tutto l’Occidente. E’ora però, oggi più che mai, di dare priorità all’essere umano, ai Valori della Vita, alla difesa della libertà: se la repressione continua, si deve avere il coraggio di mettere in discussione le Olimpiadi a Pechino”.