Imprese e calamità naturali

Le tragiche e disastrose conseguenze del terremoto nella Regione Abruzzi s’aggiungono a quelle della crisi finanziaria, della riduzione dell’attività produttiva e della scomparsa di numerosi posti di lavoro. Le imprese abruzzesi, quasi tutte appartenenti alla categoria delle PMI, sono state terremotate due volte e la loro ripresa corrisponde alla rifondazione delle aziende. Anche quelle che non sono state abbattute dal sisma tellurico, hanno perso i clienti e funzionano a ritmo ridotto, o non funzionano affatto a causa della mancanza totale o della riduzione d’energia elettrica. Se non si ripristinerà il più presto possibile il sistema produttivo, l’economia della regione subirà danni incalcolabili con conseguenze deleterie sull’occupazione. Il Fondo europeo di Solidarietà per le calamità naturali (FSUE) spero venga attivato il più presto possibile per venire  incontro ai bisogni della popolazione (alloggi e beni di prima necessità) e alle esigenze della ricostruzione. Credo tuttavia sia necessario sostenere ed aiutare le imprese per permettere la messa in moto del sistema produttivo. 

La Commissione 

1.   non considera necessario predisporre fondi ad hoc, da prestare ad interessi zero per un certo periodo, da investire per il sostegno alle imprese che si trovano nella condizione descritta?

2.   Crede che il FSE e il Fondo di sviluppo regionale possano essere utilizzati per questo scopo?

3.   Condivide la convinzione che senza aiuti si perderanno altri posti di lavoro e il sistema produttivo rimarrà bloccato per molto tempo?

4.   Ha eventuali suggerimenti da fornire alle autorità locali ed ai rappresentanti delle categorie produttive?

 

isposta data da Danuta Hübner a nome della Commissione

La Commissione condivide le preoccupazioni espresse dall’onorevole deputato per quanto concerne i danni subiti dalle imprese abruzzesi aventi sede nella zona colpita dal terremoto e la necessità di aiutarle per far ripartire il sistema economico della regione.

In stretta cooperazione con iniziative adottate a livello nazionale la Commissione sta attivando tutti gli interventi appropriati disponibili sia nell’ambito del Fondo sociale europeo (FSE) sia in quello del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) nell’attuale periodo di programmazione. Per quanto concerne il FESR vi sono continui contatti tra i servizi della Commissione e le competenti autorità nazionali e regionali al fine — da un lato — di adattare il documento unico di programmazione 2000-2006 (DOCUP) e — dall’altro — di modificare il programma operativo 2007-2013. L’obiettivo di queste modifiche è per l’appunto di recare sostegno alle imprese regionali, in particolare le piccole e medie imprese (PMI) per mantenere i posti di lavoro a rischio e favorire una rapida ripresa del sistema economico. Questa linea d’azione è condivisa appieno dalla Commissione e dalle autorità italiane e si tradurrà nella pratica in proposte operative che verranno presentate nelle prossime settimane ai competenti comitati di sorveglianza dei Fondi strutturali.

Analogamente, si presenteranno proposte operative anche nel caso del FSE. I servizi della Commissione sono in contatto con le autorità pertinenti in modo da individuare il miglior modo per mobilitare le risorse del Fondo, compresa l’eventualità di una proroga del termine ultimo per l’ammissibilità delle spese nell’ambito del programma regionale 2000-2006 e la possibile modifica del programma 2007-2013. Le risorse del FSE possono essere usate per promuovere l’occupazione e sostenere ulteriormente le priorità ritenute maggiormente strategiche in questa difficile situazione, come ad esempio l’occupabilità e l’adattabilità delle persone in cerca di lavoro e dei lavoratori o l’inclusione sociale delle persone maggiormente colpite dalla catastrofe.

Per quanto concerne il FESR, l’11 maggio 2009 la Commissione ha autorizzato una proroga fino al 30.06.2010 del termine ultimo per l’ammissibilità delle spese nell’ambito del programma regionale 2000-2006. Ciò consentirà di utilizzare tutti gli stanziamenti del FESR per il periodo 2000-2006.

Per quanto concerne l’eventualità di predisporre fondi «ad hoc», la Commissione ritiene che tali fondi potrebbero essere costituiti attraverso interventi e iniziative nazionali. Ad esempio, le autorità italiane sono consapevoli della possibilità di notificare alla Commissione un programma specifico di aiuti in forza dell’articolo 87, paragrafo 2, lettera b) del trattato CE al fine di compensare i danni subiti dalle imprese nelle zone colpite dal terremoto.

Il 14-15 maggio 2009 il commissario responsabile per la politica regionale si è recato a L’Aquila e ha incontrato il ministro Ronchi, il sottosegretario Bertolaso, il presidente della regione Chiodi, le autorità regionali e locali e le parti sociali. Il 14 maggio il commissario ha anche incontrato a Roma il capo del governo Berlusconi. Durante la visita il commissario responsabile per la politica regionale ha confermato la disponibilità dei suoi servizi a modificare il programma 2007-2013 per meglio rispondere ai bisogni delle imprese locali e ai fini della ricostruzione del centro urbano de L’Aquila. Tale modifica dovrebbe essere approvata entro la metà di luglio. Il commissario ha anche menzionato la possibilità di fare uso della procedura accelerata consentita per gli appalti pubblici e degli strumenti d’ingegneria finanziaria, per l’essenziale il Fondo di garanzia, per contribuire a ristrutturare il debito delle PMI.

È stato anche formulato un forte impegno a portare avanti congiuntamente i lavori e a selezionare gli strumenti più appropriati per incoraggiare il rilancio dell’economia a L’Aquila. Ciò comporta una stretta cooperazione tra i servizi della Commissione e le autorità regionali e nazionali.