Tutto ha un prezzo, dal pane che comperiamo ogni giorno al compromesso che ogni giorno facciamo per preservare i nostri rapporti in famiglia o sul luogo di lavoro. Tutto è basato, per noi che viviamo in democrazia, sulla conoscenza del prezzo che è giusto pagare e sui limiti del compromesso che è giusto e corretto accettare. Noi possiamo, in gran parte, scegliere, con il voto, chi ci rappresenta e criticare, manifestare contro quelli stessi che abbiamo votato. Possiamo avere ragionevoli certezze sull’uso delle leggi, della giustizia, dell’informazione, possiamo, diciamolo in parole povere, contare sul diritto alla libertà, alla civile convivenza, alla dignità come singoli e come collettività.
Noi crediamo di sapere che quanto ciascuno di noi si è faticosamente costruito, che il territorio sul quale viviamo, la nostra patria, paese, nazione, sono nostri non per diritto divino ma perché sancito da quelle regole internazionali che, uniche, preservano tutto il pianeta ed i singoli stati, da genocidi e catastrofi. Noi crediamo, o per meglio dire abbiamo creduto per decenni, che la convivenza civile si basa sul rispetto di regole, di accordi, sul riconoscimento del diritto alla libertà di ciascun individuo e di ciascun popolo.
Oggi sappiamo che non è così, nulla è più scontato, oggi abbiamo capito che per difendere libertà e diritti, che credevamo sanciti, acquisiti dopo due guerre mondiali, dobbiamo pagare un prezzo.
Non stiamo difendendo soltanto il popolo ucraino e l’integrità, la libertà di un paese amico, stiamo difendendo la libertà, il futuro, l’esistenza che ci siamo conquistati nel secolo scorso.
Si, mettiamocelo in testa una volta per tutte, la libertà, la democrazia, la dignità, i più elementari diritti umani non sono diritti acquisiti, per nessuno, ma ogni giorno vanno riaffermati e difesi a qualunque prezzo.
Troveremo altro gas senza la Russia, avremo per un po’ meno turisti, ne troveremo altri, rinunceremo a qualche esportazione, tireremo un po’ la cinghia, dopo tanta opulenza ad alcuni non farà male ed aiuteremo chi ha più bisogno. Impareremo a distribuire meglio ricchezza e profitto, reimpareremo cosa vuol dire solidarietà e condivisione, soprattutto ritroveremo dignità e sapremo che ogni conquista vale un po’ di sacrificio, così finalmente apprezzeremo quello che abbiamo e non daremo tutto per scontato.
Si può avere paura, è legittimo, ma non si può continuare, come in troppi abbiamo fatto per anni, a nascondere la testa come gli struzzi, la libertà ha un prezzo ed ora, senza piagnistei, dobbiamo pagarlo, non c’è alternativa se non la schiavitù fisica e morale.