IL PAESE REALE E L’ASSENZA DI CULTURA POLITICA

Un’inchiesta
pubblicata dal Corriere
della Sera
, il 20 gennaio, evidenzia come, a un anno e mezzo dal
crollo del viadotto a Genova, in Italia vi sono ancora 3500 ponti fuori
controllo, nel 2019 sono state eseguite solo il 28% delle ispezioni
obbligatorie, 763 viadotti non sono stati controllati mentre il budget
dell’Anas è salito a 29,9 miliardi.

Il prof Rainero
Fassati, in un’intervista sullo stesso giornale e lo stesso giorno, dichiara
come gli alcolici siano la prima causa di morte dai 16 ai 22 anni, dato in
continuo aumento mentre, quasi ormai  ogni giorno, ubriachi e drogati
lasciano sull’asfalto morti e feriti.

Sempre del 20
gennaio la notizia, per altro purtroppo nota, che la ricostruzione, dopo i
terremoti nel centro Italia, è ferma così come il piano, autorizzato
dall’Unione Europea come spesa eccezionale, per mettere in sicurezza il patrimonio
edilizio ed architettonico è fallito. Sono stati spesi solo 15  milioni su
un budget di 2 miliardi autorizzato dall’Europa, e ancora  nonostante i
mille morti e gli ultimi tre terremoti, non esiste ancora una strategia per la
prevenzione del rischio sismico né un piano di pronto intervento per la messa
in sicurezza e la ricostruzione dopo il sisma. Lo stesso ovviamente vale anche
per le catastrofi idrogeologiche.  Mentre queste notizie finiscono di
togliere quel po’ di fiducia che ancora i cittadini avevano sulle istituzioni e
rappresentanze politiche le stesse si accapigliano, giorno e notte, sui loro
problemi interni e sulle rivalità elettorali come se non fosse, purtroppo,
ormai chiaro che gli uni valgono gli altri per incapacità a risolvere i problemi,
per ignoranza, spesso non sanno quali sono i problemi reali, per indifferenza
verso la cosa pubblica e cioè verso il Paese, lo Stato, la Nazione, i cittadini
che dovrebbero rappresentare.

I mezzi di
informazioni sono zeppi di notizie sconfortanti, di problemi che dovrebbero
vedere tutta la classe politica e culturale tesa a cercare di risolverli, non
parliamo delle crisi internazionali ma di quello che avviene qui in Italia, di
quei problemi che richiedono decisioni idonee anche a costo di scontentare qualche
elettore come quelle, ad esempio, di chiudere prima i locali notturni, di
intensificare i controlli all’interno degli stessi, di prendere iniziative
educative nelle scuole per contrastare alcolismo, bullismo e l’uso di
stupefacenti e droghe, di imporre a province e regioni il controllo di quel
territorio e di quelle strutture che amministrano e che spesso non controllano,
come risulta evidente dai tanti ponti e scuole a rischio crollo. Ma la cultura
politica, il bene comune, l’interesse generale sono lontani dalle
‘intelligenze’cosi discuteremo per giorni sulla ridicola proposta del sindaco
Sala di non far fumare alle fermate dei mezzi pubblici come mezzo per
contrastare l’inquinamento…o sulla necessità o meno che i 5 Stelle abbiano un
tesoriere diverso da Di Maio, osanneremo le Sardine e faremo un eroe di Salvini
che vuole, legittimamente, essere giudicato e così continueremo
nell’inesorabile declino.