La Germania
virtuosa e severa in fatto d’economia e di bilanci sembra diventata un punto di
riferimento ed un monito rigoroso per i Paesi ad economia debole, con debiti
sovrani forti e con deficit che oltrepassano i parametri comunitari. Eppure,
tutto questo virtuosismo pare nascondere incongruenze e debolezze, come ad
esempio il gap esistente nel settore dei salari tra lavoratori maschi e
lavoratrici femmine, che mediamente raggiunge il 22%. L’Ufficio federale
tedesco di statistica ha addirittura comunicato che le donne manager, pur
essendo abbastanza numerose rispetto ad altri Paesi europei, a parità di
posizione guadagnano il 30 per cento in meno rispetto ai colleghi maschi.
La
Commissione
1,
può confermare questo dato?
2. In
caso affermativo, come può spiegare che in un Paese fondatore della prima
Comunità europea, la Ceca,
il cui trattato istitutivo già prevedeva la parità di genere in fatto di
salario, a distanza di 60 anni si verifichi ancora un gap così elevato?
3. Conosce le cause di questo divario in un Paese
considerato avanzato per quanto riguarda il welfare?
IT
E-000262/2013
Risposta di
Viviane Reding
a nome della
Commissione
(20.2.2013)
Il divario di retribuzione tra i generi:è un fenomeno
complesso, legato a una serie di fattori giuridici, sociali ed economici che
vanno ben oltre la questione della parità salariale per uno stesso lavoro.
Diverse cause sono all’origine della disuguaglianza tra donne e uomini e questo
fenomeno può essere spiegato mediante un approccio basato sul ciclo di vita:
sottovalutazione e segregazione settoriale e occupazionale, segregazione
verticale, disparità nei compiti di assistenza e discriminazione diretta, in
particolare.
Dai più
recenti dati Eurostat (del 2010), in Germania il divario di genere ha un’incidenza
del 22,3%[1].
Eurostat non dispone di dati su detto divario a livello dirigenziale in
generale, ma suddivide questa categoria in sottocategorie: tra i dirigenti nei
settori dei servizi alle imprese o alberghiero e della ristorazione questo
fenomeno supera il 30%, tra i dirigenti del settore industriale raggiunge il
23% e infine, tra i dirigenti nei settori dei servizi professionali o delle
vendite e del marketing, è inferiore al 20%. Da un documento di lavoro
pubblicato dalla Commissione nel 2011[2] risulta
che in Germania il divario di retribuzione tra i generi per i dirigenti d’impresa
era del 37% circa nel 2006.
In questo
Stato membro, numerosi motivi all’origine del divario di retribuzione sono
collegati alla segregazione orizzontale (ossia donne e uomini scelgono
professioni diverse in settori differenti) e alla percentuale più elevata di
donne in mestieri con prospettive di guadagno inferiori e possibilità di
carriera più limitate, come “mini-job” e lavori a tempo parziale (questi ultimi
in molti casi associati a una ineguale ripartizione delle responsabilità
familiari). Infine, come in tutti i paesi, vi è sempre una quota del divario
retributivo che resta inesplicata[3].
[1] http://epp.eurostat.ec.europa.eu/tgm/table.do?tab=table&init=1&language=en&pcode=tsdsc340&plugin
[2] The pay
gap for women in decision-making positions (Il divario di retribuzione per
donne con posizioni decisionali): increasing responsibilities, increasing pay
gap (crescenti responsabilità, crescente divario retributivo)
http://ec.europa.eu/justice/gender-equality/files/working_paper_gpg_for_women_in_decision-making_positions_en.pdf
[3] Fonti:
Ufficio statistico federale della Germania, marzo 2012
https://www.destatis.de/DE/PresseService/Presse/Pressemitteilungen/2012/03/PD12_101_621.html
ENEGE (Rete europea di
esperti sulla parità di genere)