IL BRASILE IN AFRICA

“Dal primo giorno alla
presidenza – dichiara Celso Amorin, Ministro degli esteri brasiliano dal 2003
al 2011 – il Presidente Lula da Silva chiarì: 
la nostra priorità sarà la cooperazione Sud-Sud e l’Africa è un tassello
centrale di questo cambiamento strategico.” Alle parole sono seguiti i fatti:
nel 2002 l’interscambio commerciale tra Africa e Brasile era di 3,5 miliardi di
euro, dieci anni dopo ha raggiunto la cifra di 22,5 miliardi. Dopo il rallentamento
del 2009 causato dalla crisi finanziaria americana, nel 2012 per espressa
volontà della presidente Roussef (che è già stata in Angola, Mozambico e Sud
Africa) i flussi commerciali hanno raggiunto 25 miliardi di euro. Non avendo un
passato coloniale, al summit dell’Unione Africana a Sirte, Lula aveva sostenuto
l’esistenza di molti tratti comuni tra Brasile e Africa e aveva lanciato l’idea
di una nuova “rivoluzione verde” per l’Africa, ora  sostenuta con un programma di trasferimento
tecnologico in campo agricolo. La presenza del Brasile è tuttavia ben
consolidata anche in settori strategici e assai redditizi come quello
minerario, energetico e delle infrastrutture per decine di miliardi euro
(Mozambico, Angola, Nigeria, Benin, Gabon, Libia,Tanzania e Algeria). Pur
considerando che maggiori sono gli investimenti meglio è per lo sviluppo
dell’economia,

 

la Commissione

 

1.   
non ritiene che uno sforzo maggiore dovrebbe essere fatto anche
dall’UE non solo per contribuire allo sviluppo del Sud, ma anche per garantire
una presenza profittevole per le imprese europee?

Non ritiene utile la definizione di una politica
globale per l’Africa che tenga conto dei suoi sforzi per non cadere vittima del
terrorismo fondamentalista e della sua assoluta necessità di uno sviluppo economico
che combatta la miseria e assicuri il diffondersi della tutela della salute?

IT
E-002417/2013
Risposta dell’Alta rappresentante/Vicepresidente Catherine Ashton

a nome della
Commissione

(24.4.2013)

 

 

Nel 2007 è stata
adottata a Lisbona la strategia comune Africa-UE, un partenariato strategico
globale fondato su valori e interessi comuni nel cui ambito l’UE e l’Africa
collaborano per promuovere una crescita sostenibile e inclusiva a vantaggio di
entrambi i continenti. Questo significa garantire un contesto politico e
socioeconomico stabile attraverso la pace, la sicurezza e sistemi di governance
democratici e responsabili, stimolando nel contempo la crescita per creare
occupazione attraverso gli investimenti, il commercio, l’integrazione regionale
e il sostegno a fattori di sviluppo fondamentali quali la salute, l’istruzione
o le infrastrutture. Questi obiettivi comuni sono definiti e realizzati anche
attraverso il Programma di cambiamento e si riflettono nelle priorità adottate
dalla Commissione dell’Unione africana, presieduta da Dlamini-Zuma.

 

L’UE si compiace del
ruolo sempre più incisivo svolto da economie emergenti come il Brasile sul
territorio africano e nei rapporti con questo continente. Poiché la situazione
economica e finanziaria è tuttora fragile, i partner internazionali devono
unire i loro sforzi e utilizzare meglio le risorse disponibili per favorire una
crescita sostenibile e inclusiva, ridurre la povertà e promuovere la pace e la
stabilità in Africa. L’UE rimane di gran lunga il primo partner dell’Africa in
termini di commercio, investimenti e aiuti allo sviluppo. L’UE e l’Africa hanno
valori comuni ed è di fondamentale importanza che i partner africani possano
fornire un quadro politico adeguato e permettere a tutti i partner di operare
in condizioni di parità.