“Sui titoli di stato italiani si sta verificando, ormai da troppo tempo, una polemica pretestuosa ed una speculazione scorretta, non è infatti giustificabile, rispetto alle reali condizioni dell’economia italiana, il differenziale tra i titoli di stato tedeschi e quelli italiani”- ha affermato Cristiana Muscardini, vicepresidente della commissione commercio estero al Parlamento Europeo- “Molti cittadini italiani hanno accolto l’invito di altri cittadini ed imprenditori e in questi giorni stanno acquistando, giustamente, i nostri titoli di stato. E’ arrivato il momento per ciascuno di noi di fare uno sforzo per impedire che i titoli italiani siano facile preda di investitori esteri che potrebbero nel futuro condizionare la nostra politica e la nostra economia. Per questo sento la necessità, dopo avere già risposto all’appello di chi si è rivolto ai nostri connazionali per acquistare, ognuno ovviamente secondo le proprie disponibilità, titoli del nostro paese, di rivolgermi prima di tutto ai parlamentari italiani in Europa, ma anche ai parlamentari e senatori italiani e ai consiglieri regionali perché spontaneamente aderiscano all’acquisto dei nostri titoli di stato.”
Se infatti tutti i Parlamentari italiani, europei e regionali comperassero ciascuno 10.000 euro di BTP anche a scadenza di un anno entrerebbero immediatamente nelle casse dello Stato più di 21 milioni di euro, che non rappresenterebbero tanto un introito risolutivo, ma un forte segnale non solo verso l’opinione pubblica italiana, ma verso l’opinione pubblica e le istituzioni degli altri paesi europei e extraeuropei. Lasciamo poi al governo il conteggio di quanto potrebbe essere l’introito e la valenza sulla collettività se fosse rivolto lo stesso invito anche ai membri dei consigli d’amministrazione delle società pubbliche o partecipate, il cui compenso sia pari o superi (come avviene per la maggior parte dei casi) quello dei parlamentari.