I MISTERI TRAGICI D’ITALIA E QUELLI RIDICOLI DI CONTE

Nel
passato di tutti gli Stati ci sono misteri che non sono stati risolti, zone
oscure della storia; credo però che solo in Italia i misteri del passato siano
nulla in confronto ai misteri che negli anni recenti hanno insanguinato e
gettato fosche ombre sul comportamento anche di chi ricopriva incarichi di
vertice. I misteri di Ustica, di Bologna, i veri colpevoli della morte del
generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di
Aldo Moro rimangono, insieme a tanti altri, il lato oscuro e inquietante del
nostro recente passato.

Nel
nostro presente vi sono, fortunatamente, misteri meno grondanti sangue ma che
comunque hanno gravi conseguenze sul nostro immediato futuro. Sono i misteri
delle scelte politiche che hanno portato, in epoca di coronavirus, ad aprire le
discoteche e a tenere chiusi i tribunali e le università, i misteri delle
mascherine considerate prima inutili poi indispensabili e dopo ancora legate,
come uso, a particolari orari come se la diffusione del virus ed i contatti tra
persone svanissero in fasce orarie stabilite per legge.

I
misteri dei tamponi da effettuarsi entro 48 ore dall’arrivo dai Paesi della
lista nera e che invece non sono fatti neppure dopo giorni di attesa mentre la
vita dei singoli avveduti ha un’altra battuta d’arresto e quella di chi se ne
frega scorre come prima lasciando tutti liberi di infettare altri sono solo
alcuni dei tanti quotidiani misteri del nostro presente, un presente scandito
dall’incapacità di chi governa di dare seguito immediato ed effettivo ai tanti
provvedimenti che annuncia, a ragionare con cognizione di causa sulle
conseguenze che tanto pressapochismo e impreparazione portano non solo
all’economia ma alla vita di ogni cittadino. Il male oscuro della politica
virtuale e non virtuosa purtroppo non è solo italiano ma in Italia rasenta
ormai la confusione elevata a sistema, e senza pensare a complottismi, non si
può negare che l’uso indiscriminato della decretazione d’urgenza coniugato con
la riduzione dei parlamentari e con leggi elettorali che tolgono, da anni, al
cittadino il diritto di votare direttamente i propri rappresentanti al
parlamento fanno temere seriamente sulla tenuta della democrazia.