I BARCONI FANTASMA NEL MEDITERRANEO

Sono le imbarcazioni che trasportano
clandestinamente coloro, fra i quali vecchi, donne e bambini, che fuggono dai
loro Paesi per raggiungere l’Europa attraverso lo scalo di Lampedusa. Succede
che talvolta i barconi non arrivano mai in porto, ma la traccia del loro
passaggio è lasciata in mare dai corpi degli annegati. o dalla testimonianza di
quei pochissimi che riescono a raggiungere le riva. Il che significa che se non
si trovano tracce dell’imbarcazione i 
gestori del traffic, per farla franca, potrebbero aver buttato a mare i
passeggeri. E’ successo ancora la settimana scorsa nelle acque di Lampedusa. I
sopravvissuti hanno raccontato di essere partiti in 136. All’appello mancano 80
persone. Due soli i cadaveri recuperati. Queste tragedie si sommano a quelle denunciate
lo scorso anno quando militari della Nato avvistarono un natante in avaria con
72 eritrei a bordo che fuggivano dalla guerra di Libia. Ne sopravvissero solo
9. Il natante non fu soccorso nonostante il lancio dell’ s.o.s.. L’inchiesta
non raggiunse nessun risultato. Altre vittime furono scoperte al largo delle
coste turche. Anche la voce del vescovo delegato per le Migrazioni della
Conferenza episcopale siciliana si è levata per denunciare la tragica
situazione dei ripetuti naufragi dei clandestini. Il Mediterraneo non deve
diventare il cimitero di chi tenta di fuggire dalla miseria, dalla guerra,
dalla violenza.

Se le inchieste rimangono senza
risposta, se i naufragi continuano regolarmente a seminare vittime innocenti,
se le autorità locali non sono in grado di raccogliere proce di colpevolezza
delittuosa,

 

la Commissione

 

1) non ritiene che l’Europa non
dovrebbe passare sotto silenzio queste tragedie?

2) Non potrebbe impegnare le forze di
Frontex per pattugliare maggiormente le zone di mare utilizzate più
frequentemente dagli scafisti clandestini?

3) Cosa ne pensa dell’idea di attivare
“corridoi marittimi umanitari” per strappare all’ineluttabilità della
tragedia il viaggio di tanti migranti, così come è stato proposto dal vescovp
delle Migrazioni?

4) Non ritiene opportuno programmare incontri con i
Paesi dai quali partono questi barconi fantasma per cercare di normalizzare i
viaggi e garantire un minimo di sicurezza?

E-008073/2012

Risposta di
Cecilia Malmström

a nome della
Commissione

(5.11.2012)

 

 

1.    La Commissione concorda sul fatto che tragedie tali non devono passare
inosservate. L’UE ha la responsabilità di rafforzare gli strumenti a sua
disposizione per affrontare le questioni attinenti alla migrazione e per
offrire un rifugio sicuro a quanti corrano il rischio di subire abusi.

 

2.    Frontex è presente nel Mediterraneo con Hermes, l’operazione
congiunta incentrata sulle rotte dalla Tunisia e dalla Libia all’Italia, il cui
obiettivo consiste nel potenziare l’attività di sorveglianza delle frontiere
condotta dagli Stati membri, nel contrastare la migrazione irregolare e
nell’evitare le perdite di vite umane in mare. Inoltre, la Commissione ha
presentato all’autorità di bilancio una proposta per sbloccare 4,5 milioni di
euro dalla riserva da destinare al rafforzamento delle operazioni congiunte di
Frontex in corso.

 

In quanto coordinatrice delle operazioni congiunte, che lo
scorso anno hanno permesso di trarre in salvo 23 000 persone, Frontex
assiste gli Stati membri nelle attività di soccorso in mare. 

 

Gli Stati membri e Frontex si stanno adoperando per rendere
operativo EUROSUR dall’ottobre 2013 ed è in effetti in corso di discussione una
proposta sul relativo quadro giuridico[1].
L’obiettivo perseguito con l’istituzione di EUROSUR è aumentare lo scambio di
informazioni e migliorare la cooperazione tra Frontex e gli Stati membri per il
controllo delle frontiere esterne, al fine di prevenire i flussi migratori
irregolari e le perdite di vite umane in mare.

 

3.    La Commissione concorda sul fatto che gli Stati membri, in conformità con
le loro responsabilità ai sensi del diritto internazionale, sono tenuti a
prestare assistenza e a garantire un rifugio sicuro a chi si trova in pericolo
in mare.

 

4.    La Commissione ritiene la cooperazione con i paesi vicini nel Mediterraneo
un fattore essenziale per evitare ulteriori perdite di vite umane. Regolari
colloqui al riguardo sono già in corso con i paesi partner, in particolare
nell’ambito degli organismi istituiti dagli accordi di associazione o da
accordi analoghi. Il dialogo della Commissione in materia di migrazione,
mobilità e sicurezza, che mira tra l’altro a istaurare partenariati per la
mobilità con i paesi del Mediteranno meridionale, potrebbe essere utile anche a
tal fine e rafforzare la cooperazione.

 

 



[1]     Proposta
di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il sistema
europeo di sorveglianza delle frontiere (EUROSUR), COM(2011) 873 definitivo.