GIANO BIFRONTE A KARLSRUHE

Uno Stato bicefalo
si è manifestato recentemente a Karlsrhue nel corso del processo svoltosi  alla Corte costituzionale per dichiarare o
meno l’illegalità del programma OMT, soprannominato “scudo antispread”,
definito dalla Banca centrale europea tra agosto e settembre dell’anno scorso.
Da un lato i rappresentanti governativi (Merkel e Schäuble in testa) affermano
che il programma è più che legittimo ed ha avuto successo, dall’altro
trentacinquemila cittadini, capeggiati da un politico bavarese dell’ala
conservatrice dello stesso partito di Angela Merkel, ma anche la sinistra di
Die Linke, che contestano tale legittimità. Che sia una Corte a decidere una
vertenza è normale. Ma che sia la
Corte costituzionale di uno Stato membro a esprimere un
giudizio su di un argomento la cui competenza risale alla Corte di Giustizia
dell’Unione europea è perlomeno singolare, se non politicamente scorretto.

 

La
Commissione

1.può dirci se
la Corte
tedesca può mettere sotto esame il comportamento di un’istituzione europea?

2. Non crede
che questo atteggiamento attenti all’indipendenza della BCE sancita dai
trattati?

 

Secondo gli
accusatori, il programma OMT violerebbe la sovranità del parlamento tedesco e
il suo diritto a decidere in piena autonomia in materia di bilancio. In
definitiva il programma mette a rischio il denaro dei contribuenti tedeschi
qualora dagli acquisti derivassero perdite per la BCE. Sfugge forse a
larga parte dell’opinione pubblica tedesca la situazione di diversi Stati
dell’Unione i cui parlamenti si sono visti imporre, per volontà esplicita della
Germania, non solo misure di bilancio molto restrittive, ma addirittura cambi
di governo, con buona pace del principio di sovranità.

 

3. Perché due
pesi e due misure, a seconda che si tratti della Germania o di altri Stati dell’Unione?

 

 Il timore, tra l’altro, di mettere a rischio
il denaro dei contribuenti tedeschi sembra un’apprensione non giustificata,
considerati i vantaggi derivati alla Germania.

 

4. Perché
nessuno ha mai spiegato ai tedeschi che dal 2009 a oggi sono stati
regalati alla Germania, grazie ai mini tassi di finanziamento del debito, ben
80 miliardi, che a fine anno diventeranno 100? (Il Sole 24 Ore  del 13 giugno
2013)

Mario
DRAGHI

Presidente

 

On.
Cristiana Muscardini

Membro del
Parlamento europeo

Parlamento
europeo

Rue Wiertz
60

1047
Bruxelles

Belgio

  

Francoforte sul Meno, 5 settembre 2013

 

 

L/MD/13/550

 

Oggetto:
Interrogazione con richiesta di risposta scritta

 

Onorevole Muscardini,

La ringrazio dell’interrogazione che mi è stata inoltrata
con lettera del 12 luglio 2013 da Sharon Bowles, Presidente della Commissione
per i problemi economici e monetari.

Per quanto concerne il Suo primo quesito, la Banca centrale europea (BCE)
ricade nella competenza

giurisdizionale della Corte di giustizia dell’Unione
europea alle condizioni enunciate nei trattati, in

particolare agli articoli 263 e ss. del Trattato sul
funzionamento dell’Unione europea. Va altresì rilevato che la BCE non è parte in causa nel
procedimento dinanzi alla Corte costituzionale federale tedesca. Nel rispetto del
principio di leale cooperazione tra le istituzioni dell’Unione e gli Stati
membri, la Banca
centrale europea ha risposto favorevolmente alla richiesta di tale Corte di
intervenire, come parte terza, in qualità di esperto e a tal fine di essere
rappresentata all’udienza da un membro del Comitato esecutivo della BCE.

Con riferimento alla Sua seconda domanda, la partecipazione
al procedimento dinanzi alla Corte costituzionale federale tedesca non lede
l’indipendenza della BCE.

Per quanto riguarda la conduzione della politica monetaria
unica, in tale sede la BCE
ha avuto l’opportunità di chiarire di avere agito strettamente nei limiti del
proprio mandato.

In risposta al Suo terzo quesito vorrei sottolineare che i
programmi di assistenza finanziaria concordati con vari paesi dell’area
dell’euro hanno contribuito ad agevolare inevitabili processi di aggiustamento
allo scopo di ripristinare la sostenibilità dei conti pubblici nel lungo
termine, la competitività e l’accesso ai mercati di economie in difficoltà,
nonché la stabilità finanziaria per l’insieme dell’area dell’euro.

Per quanto riguarda il Suo ultimo quesito, la conduzione
della politica monetaria della BCE si basa sull’analisi economica e monetaria
dell’area dell’euro nel suo insieme. L’attuale orientamento di politica
monetaria della BCE continua a essere mirato a mantenere il grado di
accomodamento monetario richiesto dalle prospettive per la stabilità dei prezzi
e a favorire condizioni stabili nel mercato monetario. In tal modo esso
sostiene una graduale ripresa dell’attività economica nella rimanente parte
dell’anno e nel 2014.

 

Colgo l’occasione per porgerLe i miei migliori saluti,

 

Mario Draghi