Eventuali rischi di Apartheid negli asili dell’Alto Adige

Negli ultimi mesi autorevoli esponenti della SVP-Südtiroler Volkspartei ed in particolare il capogruppo al Comune di Bolzano Sig. Oswald Ellecosta rilasciano dichiarazioni in merito alla volontà di secessione dell’Alto Adige ed alla necessità di proibire l’accesso ai bambini di lingua italiana negli asili di lingua tedesca presenti sul territorio dell’Alto Adige.

In particolare gli esponenti della SVP-Südtiroler Volkspartei tra cui l’assessore comunale Greti Rottensteiner ritengono che l’insegnamento ai bambini di lingua italiana debba essere effettuato esclusivamente in scuole materne della minoranza italiana in alcune zone dell’Alto Adige e che occorra vietare l’iscrizione di bambini di lingua italiana in scuole materne di lingua tedesca in Alto Adige.

Si chiede pertanto alla Commissione:

 

se non ritiene che l’eventuale applicazione di una siffatta proibizione proposta dagli esponenti della SVP-Südtiroler Volkspartei contravvenga alle norme comunitarie in vigore in relazione alla libera circolazione delle persone, alla tutela dei minori ed al diritto al libero accesso all’educazione per i cittadini dell’UE;
se non ritiene che le dichiarazioni dei sopracitati autorevoli esponenti della SVP-Südtiroler Volkspartei in merito alla vicenda possano considerarsi dichiarazioni razziste in quanto predicano nei fatti l’apartheid della minoranza italiana in alcune zone dell’Alto Adige.

 

 

11 giugno 2008  
Risposta data da Leonard Orban a nome della Commissione

In seguito alla questione sollevata dall’onorevole parlamentare, la Commissione intende precisare di non avere competenze riguardo al sistema educativo degli Stati membri. Infatti, il primo paragrafo dell’articolo 149 del trattato che istituisce la Comunità europea precisa che «La Comunità contribuisce allo sviluppo di un’istruzione di qualità incentivando la cooperazione tra Stati membri e, se necessario, sostenendo ed integrando la loro azione nel pieno rispetto della responsabilità degli Stati membri per quanto riguarda il contenuto dell’insegnamento e l’organizzazione del sistema di istruzione, nonché delle loro diversità culturali e linguistiche.»

Di conseguenza, la Commissione invita l’onorevole parlamentare a deferire la sua questione alle autorità italiane responsabili in materia di istruzione.