EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA

EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA
15 gennaio 2008
INTERVENTO

DELL’ON. CRISTIANA MUSCARDINI

EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA

Strasburgo, 15 gennaio 2008

Signor Commissario, Signor Presidente, cari colleghi,

 

la questione rifiuti in Campania non é soltanto un disastro sanitario ma un thriller economico ed istituzionale.

Istituzionale perché la Commissione, l’11 settembre del 2007 si diceva, rispondendo ad una mia interrogazione, profondamente preoccupata ma speranzosa che i provvedimenti urgenti adottati dalle autorità italiane avrebbero contribuito a risolvere la situazione e affermava che qualora l’indagine in corso avesse evidenziato infrazioni della normativa in materia di ambiente, avrebbe adottato i provvedimenti di cui all’art. 226 del Trattato. Il 2 gennaio 2008 il portavoce della Commissione ha dichiarato che la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia é stata aperta a giugno 2007. Qual é la verità? Quella scritta l’11 settembre nella risposta della Commissione o quella dichiarata dal portavoce? Perché nella risposta della Commissione non si fa menzione della procedura di infrazione?

 

La sentenza della Corte di giustizia del 26 aprile 2007 aveva confermato che l’Italia non aveva ancora attivato le misure previste dalle direttive del 2006 e del 1999. Ciononostante i fondi europei a disposizione della regione Campania per il periodo 2007-2013, fondi per la gestione dei rifiuti, bonifiche e risanamento acque, ammontano a 1 miliardo di Euro che potrebbero diventare 2 con il cofinanziamento Risulterebbero ancora 80 milioni di Euro dei fondi europei da assegnare per il periodo 2000 – 2006 le cui spese possono protrarsi fino al 2008. La Commissione ha posto come condizione per l’utilizzo la fine del commissariamento in quanto il Commissario assegnerebbe contratti senza il rispetto delle regole europee sugli appalti.

Il danno erariale subito dall’Italia per l’istituzione, da parte della Regione Campania, di un call center, dichiarato illegittimo dalla Corte dei Conti, è di 3.200.000 Euro.

 

Altro thriller é quello che ha visto alcuni gruppi politici europei, vicini al governo Prodi, esprimersi contro una risoluzione comune sul disastro ambientale e sanitario in Campania. Quando le coincidenze superano il livello normale di casualità risulta più che probabile la difesa di un interesse e quando l’interesse politico, anche inconsapevolmente, si sposa con interessi diversi che magari coincidono anche con quelli dell’ecomafia, non é più una questione di destra, di sinistra o di sola incapacità politica.

In noi é forte il sospetto che ragioni partitiche e di interesse abbiano volutamente tratto in inganno le istituzioni europee: l’alta presenza di diossina nel territorio campano, il permanere di una situazione di illegalità, il non volere assumere come Parlamento la responsabilità di una risoluzione a conclusione del dibattito, si intersecano con le scelte politiche del governo italiano, della Regione Campania, del Comune, che, guarda caso, hanno la stessa matrice partitica.

Chiediamo l’intervento urgente dell’OLAF al fine di verificare l’utilizzo dei fondi stanziati fino ad ora e per garantire la corretta gestione di quelli futuri e che la Commissione chiarisca al Parlamento entro 30 giorni da oggi quali siano e a chi siano imputabili le responsabilità di questa vergognosa e tragica emergenza che ormai non é più solo regionale ma nazionale ed europea.