DUE PESI E DUE MISURE

Da più parti ci si chiede se fossero o meno ucraini i due elicotteri che hanno incendiato i depositi russi di carburante, vicino al confine con l’Ucraina.

Nella miglior tradizione del governo di Putin, campione mondiale nel sostenere la logica dei due pesi e due misure, si è già dichiarato che questa azione creerà problemi nel prosieguo delle trattative. In sintesi la distruzione di due depositi di carburante, in territorio russo, dovrebbe, secondo il governo del Cremlino, pesare di più della distruzione che l’esercito russo ha sistematicamente perpetrato in Ucraina radendo al suolo case civili, ospedali, scuole, biblioteche, teatri, uffici governativi, oltre che, ovviamente, varie realtà militari, procurando la morte di migliaia di persone inermi, di decine e decine di bambini e rendendo profughi, privati di tutto, già più di quattro milioni di ucraini.

Secondo la logica dei due pesi e due misure che, purtroppo, ha estimatori anche nel mondo occidentale, gli ucraini possono, al massimo, difendersi, senza avere aiuti militari dall’esterno, per poi accettare di essere russificati ed asserviti, sotto un governo amico di Putin, e con il territorio massacrato e parcellizzato, sempre secondo il volere del presidente russo e dei suoi amici e simpatizzanti.

Conoscendo da anni la sistematica disinformazione attuata  da Mosca ora, come durante il tragico periodo sovietico, e la ridda di informazioni false e depistanti che si susseguono non sappiamo, ad oggi, se i due elicotteri fossero ucraini, di dissidenti russi o proprio dell’esercito di Mosca, mandati per creare un nuovo casus belli. Quello che è certo, per tutti  coloro che si opporranno sempre alla regola dei due pesi e due misure, è che Putin ha invaso l’Ucraina, che l’esercito russo ha raso al suolo interi villaggi e città, con vittime civili colpite appositamente per creare panico e disperazione, che militari russi hanno violentato donne ed ucciso persone inermi, che Putin ha mandato a morire tanti soldati russi che erano ragazzini impreparati ed inconsapevoli e che anche di questo dovrà, prima o poi, rispondere al suo popolo e al resto del mondo.

Se poi i due elicotteri fossero stati ucraini onore alla coraggio dei piloti e dei loro equipaggi che hanno cercato di rallentare l’avanzata di quei carri armati che stanno uccidendo la popolazione Ucraina.

Spero che tutti le persone di “buona volontà“ siano d’accordo sulla necessità di rivolgere un pressante invito all’Unione Europea, in attesa che si formalizzino le procedure per l’ingresso dell’Ucraina, ad aiutare di più, e più celermente, la resistenza e perché l’Unione stessa sia parte attiva per ottenere dalla Russia il pagamento degli ingenti danni di guerra.