Droga dalle fogne

La prestigiosa rivista scientifica americana “Environmental Health Perspectives” del National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS), l’istituto governativo che si dedica allo studio delle relazioni tra salute umana e ambiente, ha pubblicato una ricerca dell’Istituto Mario Negri di Milano sulle acque di scarico di più città europee. Da questo studio risulta che Milano è la città europea in cui si consuma più cocaina (9,1 dosi al giorno per ogni mille abitanti, Londra 6,9 e Lugano 6,2), mentre Londra si piazza al primo posto per il consumo di eroina (7 dosi, rispetto alle 3,3 di Lugano e alle 2,3 di Milano). Il metodo di misurazione consiste nel rintracciare in modo rapido e obiettivo i residui delle droghe consumate dalla popolazione, che si riversano rapidamente nelle acque di scarico. La cannabis risulta essere la sostanza più utilizzata ovunque, ma con consumi maggiori a Londra e a Lugano, rispetto a Milano (rispettivamente 61, 53 e 24 dosi al giorno). I dati che emergono da questa ricerca “fotografano” anche il volume del mercato delle droghe nelle diverse città e può fornire indicazioni utili alle autorità preposte a contrastare la loro diffusione.

  

La Commissione

  

1.   considera valido ed attendibile questo metodo di ricerca?

 

2.   Non ritiene che i risultati che emergono da questo studio possano favorire la promozione di iniziative sinergiche tra le autorità nazionali e locali per far fronte alla diffusione delle droghe nelle loro città rispettive?

 3.  Conosce a quali altre città, oltre Milano Londra e Lugano, è stato applicato questo metodo di ricerca?

 

Risposta data da Androulla Vassiliou a nome della Commissione

La Commissione è al corrente della pubblicazione, sulla rivista scientifica americana «Environmental Health Perspectives» dell’Istituto Nazionale delle Scienze per la Salute Ambientale (NIEHS), di uno studio dell’Istituto Mario Negri di Milano riguardante i residui di droghe espulse nelle acque di scarico delle città europee e avente come obiettivo il monitoraggio quasi in tempo reale del consumo collettivo delle principali droghe da abuso(1).

Nel corso degli ultimi tre anni si è riscontrato un crescente interesse per la misurazione dei residui biochimici di droghe nei sistemi fognari. Grazie ai notevoli progressi nel campo della spettrometria di massa e della cromatografia ad alte prestazioni in fase liquida(2) degli ultimi 30 anni, è stato possibile rilevare e quantificare in modo più accurato la presenza di determinate droghe e dei loro metaboliti sotto forma di residui nelle acque di scarico. I primi studi sono stati condotti su cocaina, metadone e tetraidrocannabinolo (THC) della cannabis e possono essere applicati ad altre sostanze. È stato effettuato un certo numero di studi e/o studi pilota in Stati membri quali l’Italia, il Regno Unito, la Spagna e il Belgio.

Nell’aprile 2007(3) l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT) ha organizzato la prima riunione interdisciplinare europea sul rilevamento e sull’analisi delle droghe e dei loro metaboliti nelle acque superficiali e in quelle di scarico mediante la chimica analitica. A questa riunione di due giorni hanno partecipato chimici analitici, epidemiologi, ingegneri e fisici con l’obiettivo di passare in rassegna i progressi tecnologici in questo settore e studiarne il potenziale ai fini di monitoraggio del consumo di droghe in Europa. Ulteriori informazioni sono reperibili sul relativo sito Internet(4).

Il potenziale e i limiti di un nuovo approccio al monitoraggio saranno oggetto di una prossima pubblicazione intitolata «Assessing illicit drugs in waste water» (rilevamento di droghe illecite nelle acque di scarico) nella serie «EMCDDA Insights», prevista per il 2008-2009.

Benché le analisi effettuate nelle acque di scarico possano completare le indagini di monitoraggio tradizionali, rimangono aperte importanti questioni riguardanti ad esempio i metodi utilizzati, il valore aggiunto rispetto alle raccolte di dati esistenti e la convenienza in termini di costo di praticare tali controlli su scala più ampia. Occorre inoltre affrontare problemi di natura etica concernenti la tutela della vita privata e la prevenzione della stigmatizzazione sociale. La proposta della Commissione del piano d’azione dell’UE in materia di lotta contro la droga 2009-2012(5) dà la priorità al continuo perfezionamento e alla continua applicazione dei cinque indicatori epidemiologici chiave dell’OEDT, ma lascia spazio per mettere a punto nuovi indicatori e strumenti per misurare la flessione della domanda di stupefacenti.

 

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(1) http://www.ehponline.org/members/2008/11022/11022.pdf (link in lingua inglese).
(2) Germania: Severity of Dependence Scale (SDS); Francia: Cannabis Abuse Screening Test (CAST); Paesi Bassi : CIDI modificato più scala ad-hoc aggiuntiva; Polonia: Problematic Use of Marijuana (PUM); Portogallo: Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 4ª edizione (DSM-IV scale).
(3) http://www.emcdda.europa.eu/attachements.cfm/att_32967_EN_DrugnetEurope58EN.pdf (link in lingua inglese)
(4) http://www.emcdda.europa.eu/html.cfm/index31207EN.html (link in lingua inglese).
(5) COM(2008)567 definitivo.