DRAGHI E IL CORAGGIO DI CHIAMARE PERSONE E COSE CON IL LORO NOME

Qualcuno si può veramente stupire che il
Presidente Draghi abbia definito Erdogan un dittatore? Erdogan è un
dittatore e siamo onorati di avere un Presidente del Consiglio che ha il
coraggio di dire quello che pensiamo tutti, che tutti sanno. Siamo invece molto
amareggiati per il nuovo passo indietro fatto dall’Europa con il comportamento del
Presidente Michel, si è dimostrato pavido oltre che maschilista ed incompetente
è stato il rappresentante europeo in Turchia che non ha verificato il rispetto
delle regole che avevano contraddistinto i precedenti incontri tra le autorità
europee e quelle turche. Quello che è accaduto ha anche particolare rilevanza
proprio per la recente decisione di Erdogan di far uscire la Turchia dalla
Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, per altro principale
motivo dell’incontro. D’ altra parte l’inconsistenza politica di Michel non è,
purtroppo, una novità e proprio questa inconsistenza, la sua pusillanimità
unita all’ego di chi preferisce sedersi su una poltrona piuttosto che
affrontare con dignità e fermezza il problema che Erdogan, con arroganza, aveva
volutamente creato non facendo preparare un posto adeguato per la presidente
della Commissione, dimostra come l’Europa non possa decollare e contare se non
troverà un diverso assetto istituzionale e un diverso modo di scegliere i
propri maggiori rappresentanti. Michel poteva rimanere in piedi, con dignità,
poteva cavallerescamente cedere la sedia alla von der Leyen e sedersi lui sul
divano, poteva dimostrarsi uomo e capo di una istituzione che sarebbe un
gigante di fronte alla Turchia se non avesse come presidente un ominicchio.
Grazie al Presidente Draghi che chiama le cose e le persone con il suo vero
nome.