DISCRIMINAZIONI LINGUISTICHE IN BELGIO

Si
moltiplicano sempre di più le segnalazioni di persone residenti nel Regno del
Belgio, che riscontrano numerosi problemi con documenti ufficiali da parte
della Polizia, di enti locali, di avvocati, notai e liberi professionisti, in
lingua unicamente fiamminga. Il paese ha un’antica tradizione multilingue, se
oltre ai due idiomi principali – il francese ed il fiammingo – contiamo anche
le minoranze linguistiche lussemburghesi e germanofone nei pressi dei confini.
Sebbene la maggioranza della popolazione sia in grado di intendere e parlare
entrambe le lingue, nella capitale vi sono numerose persone provenienti da
diversi Stati Membri, che lavorano all’interno delle istituzioni europee o nel
settore privato.

La
Commissione

 

1.    Non
ritiene discriminatorio che in un paese bilingue vengano inviati documenti
ufficiali da parte di enti statali in una sola delle due lingue?

2.    Quali
iniziative prende a difesa delle minoranze linguistiche negli Stati Membri?

3.    Ha
mai valutato l’apertura presso alcune delle sue sedi istituzionali di sportelli
di consulenza amministrativa e linguistica per aiutare i dipendenti dell’UE a
rapportarsi con la pubblica amministrazione Belga?


IT

E-001664/2014

Risposta di Androulla Vassiliou

a nome della Commissione

(10.4.2014)

 

La Commissione non ha competenza per intervenire nella questione menzionata
nell’interrogazione. Compete unicamente alle autorità nazionali e regionali
interessate determinare quale lingua usare ai fini dell’erogazione di servizi
pubblici.

La Carta dei diritti fondamentaili dell’Unione europea recita
esplicitamente che l’UE rispetta la diversità linguistica. In particolare, le
istituzioni dell’UE sono vincolate al rispetto dell’articolo 41 della Carta
relativo al diritto a una buona amministrazione il quale riconosce il diritto
di ogni individuo di rivolgersi alle istituzioni dell’Unione in una delle
lingue dell’UE e di ricevere una risposta nella stessa lingua.

La Commissione porta avanti inoltre una politica di multilinguismo che
promuove l’apprendimento delle lingue affinché ogni cittadino europeo sia in
grado di comunicare in due lingue straniere. In proposito, la Commissione sostiene
ed integra le politiche nazionali nel campo dell’istruzione.

La Commissione riconosce la necessità di fornire
assistenza al personale dell’UE nei suoi contatti con le autorità belghe (carte
d’identità, immatricolazione dell’automobile …) ma anche in relazione alla loro
integrazione sociale a Bruxelles e, a tal fine, fornisce al proprio personale
informazioni nel merito. La
Commissione ha concluso diversi accordi a livello di servizi
con il SEAE, il Consiglio, il Comitato delle regioni e il Comitato economico e
sociale europeo affinché anche il loro personale possa beneficiare di tali
servizi. La Commissione
offre inoltre al proprio personale una formazione linguistica che è spesso
aperta al personale delle altre istituzioni.