Difficoltà al confine Italo-Svizzero

Sempre più spesso il passaggio del confine italo-svizzero piomba nel caos. L’ultimo caso è rappresentato dalla situazione creatasi il 12 maggio, lunedì di Pentecoste, nel corso del quale, essendo giornata considerata festiva per la Confederazione, il valico di Brogeda è stato chiuso. Fin dal mattino, in territorio italiano si sono formate code mostruose di autotreni  che hanno raggiunto il casello autostradale di Como Sud  invadendo l’autostrada Como Milano. Alle ore 11.00 del mattino di martedì 13 la coda oltrepassava ancora il casello, ma era in movimento da alcune ore e la situazione si è normalizzata soltanto verso sera. Gli autotrasportatori sono esasperati di fronte a simili evenienze e si chiedono se sia normale ed ammissibile  che accadano ancora questi blocchi che intralciano il commercio unilateralmente. Gli svizzeri hanno accordi di partenariato con l’Unione europea che devono essere potenziati. Un anno e mezzo fa i pedaggi sono stati aumentati del 30%, senza vantaggi pratici per i trasportatori e per i privati. Gli eventuali blocchi, qualunque sia la loro origine, ed il caos che ne consegue, non solo esasperano gli interessati, obbligati a perdere ore e giorni, ma recano danni anche al territorio.

 

Di fronte a questa situazione, che si ripete sempre più spesso e che comincia a diventare veramente insostenibile,

  

la Commissione

  non crede necessario definire nuovi accordi  sull’armonizzazione degli orari d’apertura dei valichi e sulla volontà di evitare problemi nei reciproci giorni di festa?