COMPORTAMENTO SCORRETTO PRODUTTORI MESSICANI DI RAME

Interrogazione con richiesta di risposta scritta degli on. Cristiana Muscardini (ECR), Gianluca Susta (S&D), Niccolò Rinaldi (ALDE)

Nell’ultimo
decennio il prezzo della materia prima “rame” ha subito una brusca impennata,
con parziale sostituzione dei tubi di rame con altri materiali
(plastica/alluminio). A causa di una sovraccapacità produttiva stimata intorno
alle 90.000 tonnellate (18% dell’attuale produzione europea), dal 2008 ad oggi
due importanti produttori di tubi di rame europei hanno cessato l’attività:
l’azienda belga Boliden Cuivre & Zinc, da 30.000 tonnellate annue, e il colosso
finlandese dell’acciaio Outokumpu, che ha chiuso il suo stabilimento spagnolo
da 40.000 tonnellate annue ed ha abbandonato completamente il settore.
Attualmente gran parte della produzione europea di tubi di rame avviene in 3
Paesi europei: Italia, Germania, Grecia.

La
crescita esponenziale di esportazioni verso l’Europa di prodotti fabbricati in
Paesi che godono di regimi preferenziali o accordi di libero scambio in materia
di dazi danneggia enormemente i produttori europei. 

Ad
esempio, GOLDEN DRAGON PRECISE TUBE (GD), primo produttore al mondo di tubi di
rame con 250.000 tonnellate prodotte annualmente, nel 2008 annuncia
l’istallazione di un nuovo impianto in Messico entro l’anno 2009, con capacità
produttiva di 60.000 tonnellate di prodotto EN 12735/2, destinato al mercato
nord americano ed europeo. Per tutta risposta, nel 2009 gli USA applicano un
dazio del 61% per i tubi di rame provenienti dalla  Cina e del 
54% dal Messico. Dopo l’introduzione del suddetto dazio, GD MEXICO si
focalizza sul mercato europeo, con cui vi é dazio zero per accordo di libero
scambio: a titolo esemplificativo, in un anno (2012) le importazioni di
prodotto EN 12735/2 dal Messico all’Italia passano da 0 a 2.000 tonnellate, e
le previsioni di spedizione indicano 4.000 tonnellate entro la fine del 2013.

 

La Commissione reputa necessario
approfondire tale problema, che arreca grave danno all’economia europea, con
eventuale indagine volta a verificare l’esistenza di un comportamento scorretto
da parte del Messico?

IT

E-000628/2013

Risposta di Karel De Gucht

a nome della Commissione

(13.3.2013)

 

 

Il commercio unionale di tubi di rame
risulta stabile negli ultimi anni: le esportazioni superano le importazioni di
un quantitativo medio annuo di 20 000 tonnellate. La Commissione, oltre a
migliorare l’accesso al mercato per gli esportatori europei, assicura anche che
i paesi terzi si attengano alle regole del gioco per quanto concerne le
importazioni nell’UE a prezzi equi.

 

Nei casi in cui gli scambi
internazionali di tubi di rame sono distorti dalla politica dei sussidi o da
pratiche di dumping, possono essere imposti dazi antisussidio/antidumping
previa investigazione ad opera della Commissione che consenta di accertare che
tali pratiche causano danno all’industria UE. È possibile avviare un’indagine
se vi sono sufficienti prove prima facie
di un avvenuto dumping o della concessione di sussidi nonché di un danno
materiale per l’industria dell’Unione causato da importazioni in dumping o in
regime di sovvenzione.

 

L’industria è libera di presentare una
denuncia e la Commissione
ha l’obbligo legale di avviare un’indagine se si soddisfano le pertinenti
condizioni legali.

 

Il nuovo Sistema di preferenze
generalizzate (SPG) concentra le preferenze su quanti ne hanno maggiore bisogno:
i settori non competitivi di economie a basso reddito e paesi meno avanzati. Il
settore cinese dei tubi di rame è competitivo, pertanto non riceve preferenze
SPG, cosa che però non vale per il Vietnam, che riceve preferenze nel pieno
rispetto del principio di non discriminazione.

 

Come previsto nel regolamento SPG, se le
esportazioni vietnamite avvengono sulla base di pratiche fraudolente, le
preferenze possono essere ritirate. Esistono inoltre delle salvaguardie nel
caso di gravi difficoltà per i produttori dell’UE causate dalle importazioni
preferenziali. In questa fase nessuna delle fattispecie di cui sopra è stata
segnalata alla Commissione. I tubi di rame sono ritenuti un prodotto sensibile
e ricevono pertanto un numero relativamente limitato di preferenze. Ciò spiega
perché le salvaguardie rimangono uno strumento eccezionale nell’ambito del SPG.