Il barcone era partito da Tripoli nella notte tra il 22 e 23 marzo e aveva a bordo 335 profughi sub-sahariani, tra cui donne e bambini, per la maggior parte etiopi e eritrei. Poco ore dopo la sua partenza si erano perse le tracce. Uno dei passeggeri ha lanciato l’allarme contattando l’Agenzia Habeshia e l’organizzazione umanitaria internazionale EveryOne, che si erano attivati per chiedere il pattugliamento delle acque alle autorità internazionali e l’intervento dell’alto Commissario Onu per i Rifugiati. Il 6 aprile è giunta notizia a EveryOne che “il mare stava restituendo i corpi di quei migranti crivellati da colpi di arma da fuoco”. Sembrerebbe che il natante sia stato attaccato nel Mediterraneo. La vicenda è ancora oscura ma il dramma che è accaduto deve essere chiarito prima possibile per verificare l’andamento della tragedia e le eventuali responsabilità.
La Commissione
- è disposta a costituire una commissione d’inchiesta europea, in accordo con la Commissione internazionale in ambito umanitario di Ginevra per far luce sull’accaduto?
- Non ritiene che l’assenza dell’Europa nelle funzione di pattugliamento nelle acque internazionali tra Italia e Libia sia da deplorare, considerata anche la nuova tragedia del barcone di 200 profughi naufragato nella notte del 5 aprile, con soli 47 sopravvissuti?
- Visto il continuo flusso di migranti che proviene dal Nord Africa anche a seguito degli eventi bellici contro la Libia, non ritiene opportuno il dispiegamento di mezzi di soccorso e di sistemi avanzati di monitoraggio per essere in grado di raccogliere gli SOS e di soccorrere i natanti avariati?
- Quale funzione ha svolto l’agenzia FRONTEX nel Mediterraneo in queste settimane di tragica attualità?
- Quando finalmente l’Europa nel suo insieme si farà carico di queste tragici ed imponenti flussi migratori ?
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