Commercio internazionale e vivaismo

Le aziende vivaistiche di produttori di piante (alberi, arbusti, rampicanti, aromatiche, ecc.) svolgono una funzione importante per lo sviluppo e la tutela del territorio. Pur agendo nel settore agreste, il vivaismo non è considerato dalla politica agricola; rimane un settore a sé stante anche nel commercio internazionale, non essendo retto da regole comuni. In alcuni Paesi europei, Italia compresa, alcuni ostacoli si frappongono obiettivamente all’esportazione. Ne cito alcuni. Le barriere fitosanitarie (inerenti malattie, insetti, ecc.), rispondono a normative diverse e le difficoltà all’export si riscontrano sia con i Paesi europei che con quelli extra UE. Lo standard di qualità nei Paesi UE non è ancora uniformato. Nel supporto logistico florovivistico opera di fatto un monopolio privato, esercitato da un’impresa danese, che impegna le aziende dei produttori a rispettare necessariamente le regole e gli interessi di questa ditta. Non esiste un supporto finanziario. 

La Commissione 

  1. condivide la rappresentazione di questa realtà?
  2. Non ritiene che l’armonizzazione delle regole fitosanitarie e degli standar di qualità eliminerebbe alcuni degli ostacoli al libero commercio?
  3. Quali iniziative intende intraprendere per sostenere e sviluppare il vivaismo, con particolare riferimento al commercio intra e extra europeo?