CHIEDIAMO AL GOVERNO: ANCHE SOBRIETA’, CONCRETEZZA E COERENZA

Anche questo chiediamo al nuovo Governo e alle forze politiche: sobrietà per riconquistare la credibilità della politica, concretezza per realizzare la rinascita e lo sviluppo, coerenza perché la funzione pubblica, le Istituzioni ritrovino dignità e il rispetto dei cittadini.
I sacrifici non spaventano se sono mirati ad un obiettivo concreto e realizzabile e se sono equamente condivisi: se chi ha di più sentirà la responsabilità di occuparsi, di aiutare chi ha di meno, se la meritocrazia tornerà ad essere un valore applicato che rafforza il concetto di eguaglianza e di pari opportunità.


 


Non c’e’ soltanto da ricostruire l’Italia in Italia, ma l’Italia in Europa e superati, speriamo presto, i problemi più urgenti legati al risanamento ed al rilancio economico bisognerà finalmente affrontare il tema della crisi sistemica. Se infatti e’ il sistema che e’ andato in crisi e cioè e’ non più idoneo ad affrontare i problemi della società attuale, la politica dovrà, con il mondo economico e culturale, avere il coraggio di immaginare, di costruire un nuovo percorso per il terzo millennio. Dobbiamo cioè dare il nostro contributo per individuare la strada che porti finalmente a coniugare la libertà del mercato con le regole che ne assicurino la libertà e con la giustizia sociale.


 


Bisogna ridare una missione al capitale unendolo in modo nuovo al lavoro, i doveri ed i diritti dovranno andare di pari passo e ciascuno, per quanto gli compete, dovrà rispondere del proprio operato.


 


La crisi mondiale dimostra che, morto il comunismo, anche il consumismo esasperato, senza regole e senza attenzione per la dignità della società e dei singoli, ha fatto il suo tempo. La finanza virtuale ha messo in ginocchio tutte le economie, la cementificazione selvaggia ha sulla coscienza la distruzione di un patrimonio comune anche per questo la politica è chiamata oggi ad un compito nuovo ed ai partiti non dovrà più essere consentito di posporre l’interesse comune agli interessi personali ed elettorali.


 


Molti hanno creduto di poter essere a capo dei tanti, pochi hanno avuto il coraggio di essere soltanto padroni di se stessi. Ma questi pochi oggi diventano una moltitudine se ogni cittadino ritroverà il senso di una missione che è insieme individuale e collettiva: costruire una politica capace di coniugare l’economia e il progresso con la dignità e la giustizia.