cani venduti a “rate”

In Italia alcuni
allevatori hanno iniziato a vendere sul Internet animali di razza “a rate”.
Questa pratica prevede un finanziamento da restituire con modeste rate mensili
anche in 7 anni. In alcuni casi è addirittura previsto il diritto di recesso e
la garanzia. Nel caso in cui l’acquirente si riveli poi insolvente, secondo la
legislazione italiana, l’animale potrà essere pignorato, sequestrato e portato
in un canile o finire all’asta; nella migliore delle ipotesi dato in
affidamento ad un privato. Ma c’è di più, gli animali restituiti in garanzia
perché malati potranno venire soppressi, ad esclusione dei pochi fortunati che
riusciranno a trovare una famiglia affidataria.

Di fatto si
trattano degli esseri viventi alla stregua elettrodomestici.

 

Consapevoli che
non esiste alcuna legislazione armonizzata UE sul benessere degli animali da
compagnia, chiediamo alla Commissione se

1.   
è al
corrente di tali pratiche?

2.   
Può dire se
sono in contrasto con la normativa europea?

3.   
Intende
tenere conto di questi fatti nella preparazione della sua seconda strategia UE
per il benessere degli animali prevista per dicembre 2011?