Assassinio di otto copti in Egitto

Nella notte di Natale, alla loro uscita dalla Messa in Nag Hammadi (Alto Egitto), otto cittadini Copti sono stati assassinati. L’ignominia, tuttavia, pare non si sia limitata agli omicidi, ma abbia risvolti altrettanto gravi. “La Voce dei Copti”, infatti, dopo aver riesaminato le foto dei corpi  delle vittime e ascoltato i rapporti dei Copti locali, crede che il personale sanitario egiziano abbia asportato  illegalmente e cinicamente gli organi delle vittime a scopo di lucro e in esecuzione a direttive del regime. 

La Commissione 

  1. è al corrente di questa denuncia e della sua attendibilità?
  2. Può farsi promotrice, con le Nazioni Unite, di un organo internazionale d’investigazione per far luce sull’episodio ed identificare gli eventuali responsabili?
  3. Sa se il governo egiziano si è mosso per far luce sugli assassinii?
  4. Ha notizie sulla sorte riservata ai cadaveri dei copti assassinati?
  5. E’ al corrente  di altre denunce sulla sottrazione di organi nei confronti di pazienti deceduti non musulmani?

Risposta data dall’Alto rappresentante/Vice presidente Catherine Ashton a nome della Commissione

La Commissione ha espresso sgomento e costernazione per la tragica uccisione dei sei cittadini copti a Naga Hammadi nella notte di Natale e ha chiesto che fosse fatta luce sull’accaduto. In risposta, siamo stati rassicurati che, in questo caso, le autorità avrebbero agito con prontezza per identificare e arrestare le persone sospettate di aver commesso questo atroce delitto e ne avrebbero seguito attentamente il processo. Un’indagine scrupolosa e la traduzione in giustizia dei responsabili costituiranno un chiaro segnale che la società egiziana ripudia gli atti di violenza dettati dall’odio e dall’intolleranza religiosa.

Quanto alle supposizioni formulate dalla «Voce dei copti» secondo cui gli organi delle vittime sarebbero stati asportati e venduti illegalmente, la Commissione non dispone di informazioni attendibili che avvalorino questa tesi. La Commissione non dispone di elementi che comproverebbero il nesso tra il traffico illegale di organi e le tensioni settarie. È nostro intento, tuttavia, continuare a monitorare attentamente la situazione, tramite la delegazione UE del Cairo, e valutare le informazioni disponibili.

La Commissione è al corrente che il traffico di organi è un problema grave in Egitto e palude all’adozione della nuova legge del 27 febbraio 2010 che regolarizza il trapianto di organi, ponendo freno al traffico illegale.

I temi politici, ivi compresi i diritti umani e la democrazia, sono oggetto di regolare dialogo tra l’UE e l’Egitto. Di recente è stato istituito un sottocomitato sulle questioni politiche «diritti umani e democrazia — questioni internazionali e regionali»; in occasione della riunione tenutasi il 10-11 marzo 2010 a Bruxelles, l’UE ha manifestato ancora una volta apprensione per quanto riguarda il rispetto della libertà di credo e di religione e le discriminazioni a scapito delle minoranze. La Commissione intende proseguire il dialogo su questi temi.