Anoressia e Web

Sono centinaia i blog che inneggiano all’anoressia e che viaggiano impunemente sul Web. Decine di video games inducono adolescenti, maschi e femmine senza distinzione, a far diventare anoressici i propri personaggi. A questo “svago” si aggiungono i consigli per far parte della comunità anoressica, si insegna la tecnica migliore per vomitare, per ingannare i propri familiari o per superare senza difficoltà la malefica tentazione del cibo. Viviamo insomma in una società che, oltraggiando il buon senso ed utilizzando impunemente le tecnologie della comunicazione, propone all’immensa virtuale platea degli adolescenti l’anoressia come stile di vita. Essendo consapevole dei danni fisici e mentali che l’anoressia procura, 

la Commissione 

1.      come considera questa promozione propagandistica per l’anoressia: una libera espressione del pensiero o un incitamento a comportamenti lesivi della salute e perciò da reprimere?

2.      È in possesso di dati che possano quantificare il fenomeno?

3.      ha iniziative da proporre per impedire che messaggi illegali, rispetto alle regole dei nostri Paesi, possano raggiungere liberamente i nostri figli adolescenti, provocando disastri che possono essere mortali?

4.       Nei progetti e nei programmi per la tutela dei minori è compresa anche la contestazione dell’anoressia?

 

Risposta data da A. Vassiliou a nome della Commissione

La Commissione è a conoscenza dell’esistenza dei siti che promuovono l’anoressia anche se non è in possesso di dati che quantifichino il fenomeno.

La Commissione non ha competenza giuridica per penalizzare o regolare tali siti. Le misure giuridiche nei confronti di tali siti o le misure per limitare la loro accessibilità devono far parte della reazione a livello nazionale.

Tuttavia la Commissione intende promuovere un utilizzo più sicuro di internet e delle nuove tecnologie online, soprattutto per i minori, per combattere i contenuti illegali e i contenuti non richiesti dagli utenti finali, nell’ambito di una strategia coerente dell’Unione europea.

 

Attualmente la Commissione finanzia due reti presenti su scala nazionale:

una rete di hotline (linee dirette), che permette ai cittadini di denunciare contenuti illegali reperibili su internet;
una rete di nodi di sensibilizzazione, che interviene con azioni (quali eventi, formazioni, indagini) per informare il pubblico e gestire i siti web che forniscono informazioni su un’utilizzazione sicura di internet. In alcuni casi i nodi di sensibilizzazione hanno organizzato un servizio di assistenza telefonica che permette ai bambini di denunciare casi di contenuto inadeguato e nocivo su internet.

 

Sebbene l’obiettivo principale dei progetti finanziati dal programma per l’uso sicuro di internet (Safer Internet Plus) sia la pornografia infantile, esistono anche altri tipi di materiale illegale presenti su internet di cui occorre pertanto occuparsi.

L’Associazione «Protegeles» (http://www.protegeles.com), che gestisce hotline e progetti per nodi di sensibilizzazione in Spagna, ha esteso la sua sfera di azione ad altri tipi di contenuti che rappresentano una minaccia per i giovani, quali le pagine che promuovono anoressia e bulimia.

L’anoressia è stata affrontata mediante alcuni progetti finanziati nell’ambito dei programmi quadro comunitari di ricerca e sviluppo tecnologico. Il 3 settembre 2008, nell’ambito del settimo programma quadro, la Commissione ha pubblicato due inviti a presentare proposte nel settore della salute, uno dei quali relativo a proposte sulla «salute mentale dei bambini e degli adolescenti». Ulteriori informazioni disponibili presso:

http://cordis.europa.eu/fp7/dc/index.cfm.

Per finire, nell’ambito dell’attuazione del Patto europeo per la salute e il benessere mentale instaurato dalla conferenza ad alto livello che ha avuto luogo il 13 giugno 2008, la Commissione promuoverà lo scambio e la cooperazione tra gli Stati membri e le parti in causa sulle possibilità di affrontare i disordini alimentari nell’ambito della priorità del Patto relativa alla «salute mentale tra i giovani e nell’istruzione». Ulteriori informazioni disponibili presso:

http://ec.europa.eu/health/ph_determinants/life_style/mental/mental_health_en.htm.