24 FEBBRAIO

Sappiamo che gli ucraini sfollati, rifugiati fuori dall’Ucraina in cerca di scampo dalle bombe e dalla distruzione sono, al momento, 8 milioni.
Non sappiamo quanti sono i morti,
quanti sono i feriti, quanti bambini sono stati sottratti alle loro famiglie e portati in Russia, quanti bambini sono rimasti orfani, quante donne, persone hanno subito violenze e torture.
Non sappiamo quante case, edifici civili e pubblici, ospedali, scuole, sono stati distrutti, quante abitazioni rase al suolo completamente o comunque sono inagibili.
Quante persone, che  hanno perso completamente tutto, soffrono il freddo e la fame, hanno dovuto rinunciare alle cure mediche.

Quante migliaia di ettari di terreno coltivato è stato reso, per anni improduttivo, per le bombe, i missili, le mine antiuomo, i residuati bellici contaminati e contaminanti.

Non sappiamo quante persone, quanti vecchi, quanti bambini saranno un domani in grado di dimenticare gli orrori e le paure che hanno vissuto.
Non sappiamo quanti oggetti preziosi o di uso comune sono stati rubati dai soldati di Mosca né quanti russi siano stati mandati scientemente  al macello per soddisfare le follie megalomani di un despota supportato da un miscredente ammantato da paludamenti religiosi e coadiuvato o da macellai o da pavidi.
Non sappiamo quanto sangue e quanto dolore ingiusto il popolo ucraino dovrà ancora sopportare.

Sappiamo, sappiamo con certezza inoppugnabile, che tutto questo sangue, tutto questa distruzione si devono solo ad un uomo, Putin, che  per coronare la sua smania di  onnipotenza, per passare alla storia, non ha nessun freno: la sua amoralità lo protegge da ogni sentimento umano.
Sappiamo con certezza che i suoi sodali Kirill ed Evgeny Prigozhin sono le facce della stessa medaglia: potere e denaro
Sappiamo con certezza che la  pace per essere tale deve essere giusta, che le regole del diritto internazionale non possono essere calpestate, che un popolo che vive in uno stato libero e sovrano ha diritto di difendersi e di chiedere aiuto.

Sappiamo che troppi di coloro che chiedono pace vorrebbero che gli aiuti militari all’Ucraina cessassero con la immediata, ovvia  conseguenza di consentire a Putin di invadere completamente il Paese e di continuare a sterminare, deportare, distruggere.

Sappiamo che troppi di coloro che parlano di iniziative diplomatiche non sono in grado di proporre un progetto realistico perché non c’è pace reale se non riaffermando il diritto internazionale, il diritto alla libertà ed integrità di uno stato sovrano e non c’è un interlocutore in Russia per parlare di questo.

Sappiamo che siamo stati e saremo a fianco di questo popolo aggredito, a fianco dell’Ucraina fino a che la sua libertà ed indipendenza, la sua sicurezza saranno riconfermate ovunque.

Sappiamo che ogni totalitarismo, ogni autocrazia  sono un pericolo per tutti, ovunque nel mondo, e che la tragedia dell’Ucraina deve farci riflettere anche sui nostri rapporti commerciali perchè tutto quanto rende più forti i prevaricatori, i violenti, prima o poi si ritorcerà anche contro di noi.