URGE OCCUPARSI DELLE ACQUE

Tra le emergenze che l’Italia
deve affrontare vi sono anche quelle legate ai depuratori. Nonostante le norme
di adeguamento risalgano al 1991 la Commissione europea ha dovuto chiedere nuovamente
all’Italia l’applicazione delle norme su fogne e depuratori, infatti ben 237
località italiane, con più di 2.000 abitanti, sono ancora gravemente fuori
norma, specialmente in alcune Regioni come Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli
Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna,
Sicilia, Toscana. Come si vede sono equamente ripartite tra Nord, Sud e Centro
Italia! Dalla procedura di infrazione, aperta dalla Ue l’anno scorso, su 276
località, 39 sono state sistemate. Già da maggio 2018 l’Italia è stata
condannata dalla Corte Ue a pagare 25 milioni di euro, più 30 milioni per ogni
trimestre di ritardo, per la messa a norma di oltre 70 aree con oltre 15mila
abitanti ancora sprovviste di reti fognarie e di sistemi di depurazione delle
acque.

Se a questo problema aggiungiamo
la drammatica situazione della rete idrica, che ha portato anche questa estate
a gravi disagi agli abitanti di varie località, dal Sud al Nord, risulta chiara
la necessità, da parte di qualsiasi governo, di procedere alle manchevolezze
dei precedenti occupandosi immediatamente sia dei sistemi fognari e di
depurazione che delle condotte dell’acqua potabile. Tali interventi non solo
eviteranno ulteriori infrazioni e sperpero di denaro, non solo sono necessari per
la tutela della salute pubblica, ma rappresenteranno un forte volano per le
attività lavorative e imprenditoriali.