Le scosse di terremoto che si susseguono in Emilia Romagna e nel sud-est della Lombardia non solo sconvolgono il territorio e la vita delle comunità locali, ma bloccano l’attività economica e distruggono posti di lavoro. La popolazione è coraggiosa e reagisce alacremente al sisma per il ritorno ad una vita normale, in case e in luoghi di lavoro sicuri. Ma i disagi sono enormi e i danni, per ora, incalcolabili. Le imprese distrutte sconcertano le famiglie, non solo per le vittime e per i posti di lavoro perduti, ma soprattutto per il timore che l’arresto dell’attività economica si prolunghi nel tempo e rappresenti un buco nero tanto per i padri che per i giovani che s’affacciano al mercato del lavoro. Tutti concordano nel ritenere che la priorità debba essere data alla ricostruzione delle strutture produttive distrutte e alla messa in sicurezza di quelle danneggiate. Sarà il primo passo per ridare fiducia ad una popolazione volonterosa di riprendere una vita normale. Tenuto conto della particolare situazione,
1.può dirci se i fondi previsti per le calamità naturali e per lo sviluppo regionale sono disponibili anche per le zone colpite dell’Emilia Romagna e della Lombardia?
2. Non ritiene che
3. Non pensa che, date le enormi spese preventivate per la ricostruzione e la rimessa in funzione dell’economia, e considerata l’eccezionalità straordinaria della situazione, possano essere concesse deroghe rispetto agli impegni sui vincoli di bilancio stabiliti con il governo italiano?
4. Non considera opportuno il sostegno al ministero italiano dell’Ambiente che ha espresso l’intenzione di rivedere e attualizzare la mappa nazionale del rischio sismico, come da tempo ho chiesto anche per il territorio europeo?
IT P-005467/2012 Risposta di Johannes Hahn a nome della Commissione (6.7.2012) 1 e 3. 2. Immediatamente dopo il tragico evento 4. Per il tramite del meccanismo di protezione civile dell’Unione europea