Studenti disabili e scarsità di docenti

In
Italia il tetto fissato dal ministro Gelmini al numero degli insegnanti di
sostegno è una delle misure più difficili da sostenere per le scuole pubbliche.
Solo in Lombardia sono 761 le classi con 3 o più disabili, in totale i ragazzi
che richiedono sostegno sono il 2,4%. Il loro numero è in costante aumento.
Solo quest’anno in Lombardia sono aumentati del 10-15%. E questo nonostante il
fatto che i criteri per la certificazione del loro stato siano stati
ulteriormente ristretti (ad esempio la dislessia non costituisce più
disabilità). Per far fronte all’emergenza, all’ultimo momento la direzione
scolastica lombarda ha dovuto chiedere nuovi insegnanti al ministero e in
Lombardia sono stati assegnanti 500 nuovi insegnanti di sostegno, 150 a Milano,
ma non bastano. L’organico di diritto prevede un rapporto di un docente ogni
due disabili, poi nell’organico di fatto i docenti dovrebbero raddoppiare. Anche
le graduatorie non bastano, adesso sono già esaurite e si scorrono le
cosiddette code, dove ci sono docenti di altre provincie, con insegnanti che
devono arrivare da altre regioni. Terminate anche quelle, ogni scuola ricorre
alle graduatorie di istituto e a docenti non specializzati; e molti si
propongono, benché non specializzati, pur di avere un posto. Tutto questo
comporta un eccesso di mobilità che provoca ritardi e non copre i bisogni e
rischia di impegnare insegnanti di sostegno inadeguati ai compiti che
dovrebbero svolgere.

 

La commissione

  1. Può dire in quali altri paesi
    dell’Unione si registrano situazioni analoghe?
  2. Può informare sulla situazione dei disabili nei sistemi scolastici degli Stati dell’UE?