SPIONAGGIO INDUSTRIALE AMERICANO

Dalle
ultime rivelazioni giornalistiche in seguito alla fuga di notizie da parte di
Edward Snowden, si è scoperto che il Governo degli Stati Uniti, o quantomeno
delle agenzie ad esso collegate, spiavano non solo i cittadini europei tramite
la raccolta delle banche dati delle linee di comunicazione operata dall’NSA, ma
che addirittura ad essere spiati erano i capi di governo degli Stati Membri.
Tuttavia, oltre al dato politico che è già di per sé preoccupante, c’è un dato
economico da non sottovalutare: ad essere spiate sono state anche le nostre
aziende e le agenzie americane avrebbero potuto utilizzare dati sensibili per
avvantaggiare le imprese di casa loro.

 

La
Commissione

 

1.  
E’ al corrente della situazione?

2.  
Quali misure ritiene di dover prendere
per la sicurezza e la riservatezza dei cittadini, dei Capi di Stato e di Governo
e delle imprese europee?

3.  
Ha notizie o informazioni relative a
casi di spionaggio industriale che abbiano svantaggiato le imprese europee per
favorire quelle americane?

4.  
Non ritiene di dover convocare la
rappresentanza americana presso l’UE per chiedere conto di quanto accaduto,
visto che la responsabilità è di agenzie governative?

 

IT

E-012253/2013

Risposta di Viviane Reding

a nome della Commissione

(17.1.2014)

La Commissione
rinvia l’onorevole parlamentare alla risposta all’interrogazione scritta E‑0011733/13,
nonché alla relazione dei copresidenti dell’UE relativa alle conclusioni del
gruppo di lavoro ad hoc tra l’UE e gli Stati Uniti sulla protezione dei dati,
pubblicata il 27 novembre, e alla comunicazione “Rebuilding Trust in EU-US
Data Flows” (COM(2013) 846). La Commissione ha specificamente sollevato la
questione dello spionaggio durante le riunioni. Il punto 2.1.1. della relazione
è di particolare importanza al riguardo.

 

Alla Commissione non sono pervenute segnalazioni di casi di
spionaggio industriale in relazione ai suddetti programmi di sorveglianza.