SCOMPARSA DEI SAPERI MANUALI

Le associazioni della piccola
impresa e dell’artigianato hanno lanciato l’allarme, che non emoziona più di
tanto i cittadini utenti italiani. Falegnami, fabbri, sarti, idraulici,
macellai, saldatori, ecc. sono sempre più difficilmente reperibili sul mercato
del lavoro. A mano a mano che gli anziani scompaiono, nessuno, o ben pochi, li
rimpiazzano. Sicché risulta sempre più arduo mantenere in vita certe attività
artigianali e trasmettere quei saperi manuali che hanno rappresentato
un’eccellenza artigianale in diversi settori. Chi dà la colpa alla scomparsa
delle “botteghe” in cui i giovani, fin da ragazzi, imparavano un
mestiere. Chi invece ritiene che l’eliminazione dell’apprendistato abbia
allontanato i giovani dai mestieri manuali. Chi infine crede che la
responsabilità sia del progresso, in nome del quale, con l’introduzione di
nuove tecnologie, si elimina il lavoro manuale a vantaggio di quello meccanico
ed automatico. Ma ci sono mestieri che non possono essere automatizzati. Per
fare un violino, ad esempio, non è concepibile usare macchine automatiche. Così
dicasi per certe opere dei fabbri o dei mosaicisti. La scomparsa degli
artigiani è una tendenza che si potrebbe arrestare, anche se è correlata ad un
atteggiamento culturale radicato che collega i mestieri ad intensità manuale a
un disvalore. La scomparsa di certi saperi non è un danno solo per l’individuo,
ma lo è dell’intera comunità umana. Come provvedere altrimenti? Andando
culturalmente in controtendenza e allineare il sistema scolastico a quello
delle aziende, riorientando la scuola tecnico-professionale sul mondo del
lavoro, partendo dai contesti locali. A Cremona, per esempio l’orientamento
professionale non può dimenticare il violino, oppure il settore dolciario
(torrone e caramelle), o ancora il settore alimentare (salumi). Sono le
eccellenze locali e la loro produzione abbisogna di giovani preparati in quei
contesti. Il mercato del lavoro assicurerebbe posti certi e specializzati. E
l’Europa?

Può la Commissione rispondere
ai seguenti quesiti:

1.    Può
dire se la diminuzione del lavoro artigianale si avverte anche in altri Paesi
dell’Unione?

2.    In
caso affermativo, perché non prevedere un capitolo speciale dei Fondi di
Coesione dedicato al sostegno delle professioni artigianali e delle scuole
professionali idonee allo scopo?


IT

E-011690/2013

Risposta di
Laszlo Andor

a nome della
Commissione

(10.12.2013)

Le preoccupazioni dell’on. parlamentare in merito al declino delle
abilità manuali è confermato dalle ricerche sul mercato del lavoro effettuate
dal CEDEFOP. Il numero di lavoratori specializzati nella meccanica di precisione,
nell’artigianato, nella stampa e lavoratori assimilati[1] è
diminuito da 1,7 milioni a 1,2 milioni tra il 2000 e il 2010 nell’UE[2];
un’ulteriore diminuzione del 17% è prevista entro il 2020. In alcuni paesi (ad es.  Finlandia, Ungheria e Lettonia) si prevede
che i livelli d’occupazione aumenteranno mentre in altri tenderanno a
decrescere (ad es. Irlanda, Italia e Regno Unito).[3] Il
Consiglio europeo delle competenze settoriali tessile, pelletteria e abbigliamento
ha a sua volta affrontato il problema di preservare le competenze rare
consolidando geograficamente l’offerta di formazione per  tali competenze[4].

 

L’Alleanza
europea per l’apprendistato[5], varata
il 2 luglio 2013, ha
lo scopo di aumentare la disponibilità, la qualità e l’immagine degli apprendistati.
L’esperienza dei paesi nei quali esistono regimi di apprendistato ben
sviluppati mostra che tali strumenti di formazione sono offerti prevalentemente
dalle PMI.

 

Inoltre il
Fondo sociale europeo potrebbe finanziare la formazione professionale
nell’artigianato nell’ambito dell’obiettivo tematico 10 del futuro regolamento
recante disposizioni comuni. Tali azioni devono basarsi su elementi concreti
riguardanti la domanda di queste competenze.

 



[1]     I
lavoratori di questa categoria fabbricano e riparano strumenti, articoli vari
come gioielli, oggetti di metallo prezioso, ceramiche, porcellana e vetro,
oltre a prodotti dell’artigianato in legno, tessili, cuoio o materiali affini. Operano
anche nei settori della stampa e della rilegatura di libri. Per ulteriori
particolari si veda “EU Skills Panorama (2013) Precision, handicraft,
craft printing and related trades workers Analytical Highlight”, documento
preparato da ICF GHK per la
Commissione europea,

 http://euskillspanorama.ec.europa.eu/docs/AnalyticalHighlights/73%20PrecisionHandicraftPrintWorkers_en.pdf

[2]     CEDEFOP, 2013, Skills
Forecast Detailed data, strumento online,

 http://www.cedefop.europa.eu/EN/about-cedefop/projects/forecasting-skill-demand-and-supply/skills-forecasts/detailed-data.aspx

[3]     EU
Skills Panorama (2013) idem.

[4]     http://europeanskillscouncil.t-c-l.eu/eng/structure/general/results.html

[5]     http://ec.europa.eu/education/apprenticeship/index_en.htm