Risoluzione del Parlamento europeo sul quinto Vertice UE-ALC di Lima

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE

presentata a norma dell’articolo 103, paragrafo 4, del regolamento da

José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, João de Deus Pinheiro, Peter Šťastný, Fernando Fernández Martín, Francisco José Millán Mon, José Ribeiro e Castro, a nome del gruppo PPE-DE

–Martin Schulz, Pasqualina Napoletano, Marie-Arlette Carlotti, Manuel António dos Santos, Edite Estrela, Claudio Fava, Raimon Obiols i Germà, Sérgio Sousa Pinto, Luis Yañez-Barnuevo García, a nome del gruppo PSE 

 

– Janelly Fourtou, Josu Ortuondo Larrea, Gianluca Susta, Renate Weber, a nome del gruppo ALDE

– Cristiana Muscardini, Adam Bielan, Inese Vaidere, a nome del gruppo UEN

– Monica Frassoni, Raül Romeva i Rueda, Alain Lipietz, a nome del gruppo Verts/ALE

– Willy Meyer Pleite, a nome del gruppo GUE/NGL

– Irena Belohorská

in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:

– PPE-DE (B6-0147/2008)

– PSE (B6-0148/2008)

– Verts/ALE (B6-0149/2008)

– ALDE (B6-0150/2008)

– UEN (B6-0172/2008)

– GUE/NGL (B6-0173/2008)

sul quinto Vertice UE-ALC di Lima

 

Risoluzione del Parlamento europeo sul quinto Vertice UE-ALC di Lima

Il Parlamento europeo,

– viste le dichiarazioni dei quattro vertici dei Capi di Stato e di governo dell’America latina, dei Caraibi e dell’Unione europea svoltisi sinora a Rio de Janeiro (28 e 29 giugno 1999), Madrid (17 e 18 maggio 2002), Guadalajara (28 e 29 maggio 2004) e Vienna (12 e 13 maggio 2006),

– visto il comunicato congiunto della XIII riunione ministeriale fra il Gruppo di Rio e l’Unione europea tenutasi a Santo Domingo (Repubblica Dominicana) il 20 aprile 2007,

– visto il comunicato congiunto della riunione ministeriale del dialogo di San José tra la troika dell’Unione europea e i ministri dei paesi dell’America centrale tenutasi a Santo Domingo (Repubblica Dominicana) il 19 aprile 2007,

– visto l’atto finale della XVII Conferenza interparlamentare Unione europea – America latina tenutasi a Lima dal 14 al 16 giugno 2005,

– viste le sue risoluzioni del 15 novembre 2001, su una partnership globale e una strategia comune per le relazioni tra l’Unione europea e l’America latina, e del 27 aprile 2006, su una cooperazione rafforzata fra Unione europea e America latina,

– vista la sua risoluzione del 29 novembre 2007 sul commercio e il cambiamento climatico,

– vista la sua risoluzione dell’11 ottobre 2007 sugli assassinii di donne (femminicidi) in Messico e in America centrale e sul ruolo dell’Unione europea nella lotta contro tale fenomeno,

– viste le risoluzioni dell’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana del 20 dicembre 2007,

– visto l’articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che è più che mai necessario continuare ad approfondire il partenariato strategico biregionale proclamato nei quattro vertici precedenti,

B. considerando che, malgrado gli importanti passi avanti compiuti, resta ancora molto da fare, sia per quanto riguarda gli aspetti politici e di sicurezza, che con riferimento agli aspetti sociali, commerciali e di bilancio di tale partenariato,

C. considerando che il partenariato strategico deve favorire un maggior ravvicinamento tra le società, promuovere il loro sviluppo sociale e fornire un decisivo contributo alla drastica riduzione della povertà e delle disuguaglianze sociali in America latina, obiettivo alla cui realizzazione devono concorrere la crescita economica in atto nella regione negli ultimi anni come pure gli scambi, gli aiuti di vario tipo e le esperienze in materia di coesione sociale che l’UE può apportare,

1. ribadisce l’impegno ad appoggiare i lavori dei diversi organi di integrazione regionale in Europa e in America latina e a fare tutto quanto in suo potere affinché il Vertice di Lima rappresenti un effettivo passo avanti per il partenariato strategico; ringrazia la Co-presidenza peruviana e slovena del Vertice, la Presidenza slovena dell’Unione, la Commissione europea e il Consiglio dell’Unione per i loro risoluti sforzi in tal senso;

Principi e priorità del partenariato strategico biregionale

2. ribadisce la propria volontà di puntare sull’approccio biregionale e sulla preminenza del partenariato strategico biregionale quale miglior modo per salvaguardare i principi, i valori e gli interessi condivisi dalle parti su entrambe le sponde dell’Atlantico;

3. conferma pertanto la validità della dichiarazione del Vertice di Madrid (2002) circa i valori e le posizioni comuni a entrambe le regioni, nonché l’impegno comune a favore del multilateralismo, dell’integrazione regionale e della coesione sociale ribadito in occasione dei vertici di Guadalajara (2004) e di Vienna (2006);

4. propone una visione strategica d’insieme per il partenariato che non si limiti a proposte o azioni isolate, ma persegua, come obiettivo ultimo, la creazione, intorno al 2012, di una zona euro-latinoamericana di associazione interregionale globale che comprenda un vero partenariato strategico in ambito politico, economico, sociale e culturale, nonché la ricerca comune di uno sviluppo sostenibile;

5. raccomanda che gli aspetti politici e di sicurezza del partenariato si basino su un dialogo politico regolare, settoriale ed effettivo come pure su una Carta euro-latinoamericana per la pace e la sicurezza che, partendo dalla Carta delle Nazioni Unite, permetta di definire congiuntamente proposte politiche, strategiche e in materia di sicurezza;

6. sottolinea che, affinché le relazioni commerciali ed economiche tra le due parti apportino vantaggi a entrambe, è necessario che esse

– contribuiscano a diversificare e modernizzare gli apparati produttivi nazionali dell’America latina – ancora fortemente dipendenti da pochi prodotti d’esportazione, che in molti casi sono prodotti primari o semilavorati – offrendo alternative tecnologiche efficaci e positive in termini di creazione di occupazione e innalzamento dei redditi delle famiglie;

– passino da una dimensione prettamente commerciale a una dimensione economica, tenendo conto delle asimmetrie esistenti nelle economie delle due regioni e della necessità di prestare particolare attenzione all’aspetto sociale e ambientale, con programmi per il trasferimento di tecnologie ecologiche e rinnovabili e per lo sviluppo di capacità in materia, mediante investimenti biregionali misti e sistemi di produzione comuni;

– insistano sull’importanza di salvaguardare il principio della certezza del diritto e sulla necessità di creare un contesto adeguato e favorevole agli investimenti;

– tengano conto delle differenze in termini di livelli di sviluppo relativo, il che deve tradursi, da parte dell’UE, in modalità di trattamento speciale differenziato (TSD), soprattutto per quanto riguarda le sue relazioni con i paesi il cui livello di sviluppo economico e sociale è più basso;

– stimolino l’integrazione latinoamericana;

7. appoggia l’ordine del giorno proposto per il Vertice di Lima e il fatto che esso sia articolato intorno a due grandi aree tematiche: da un lato, le questioni relative alla povertà, alla disuguaglianza e all’inclusione e, dall’altro, quelle relative allo sviluppo sostenibile e ai temi connessi dell’ambiente, del cambiamento climatico e dell’energia;

8. ricorda che la rapida costituzione, dopo l’ultimo Vertice di Vienna, dell’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana (EuroLat) quale istituzione parlamentare del partenariato strategico rappresenta un notevole rafforzamento della legittimità democratica del partenariato e del suo quadro istituzionale, al cui interno vengono integrate le funzioni di discussione, controllo e monitoraggio degli aspetti relativi al partenariato strategico che sono di competenza dell’Assemblea;

9. raccomanda al Vertice di Lima di ribadire l’adesione dell’UE e dell’ALC ai principi e valori della democrazia pluralista e rappresentativa, della libertà di espressione e di stampa e del rispetto dei diritti umani e il rifiuto di ogni forma di dittatura o autoritarismo;

Azioni congiunte per realizzare un multilateralismo efficace

10. sottolinea i vantaggi che il comune impegno a favore del multilateralismo può portare ai partner europei e latinoamericani, che hanno una popolazione complessiva di più di un miliardo di persone e rappresentano un terzo degli Stati membri delle Nazioni Unite e ai quali è riconducibile più di un quarto degli scambi commerciali a livello mondiale;

11. propone che il partenariato strategico si basi su obiettivi realistici e su programmi comuni ispirati alla comune scelta a favore del multilateralismo (Protocollo di Kyoto, Tribunale penale internazionale, lotta contro la pena di morte e il terrorismo, ruolo fondamentale del sistema delle Nazioni Unite, ecc.);

12. raccomanda alle parti di intraprendere azioni congiunte in tutti gli ambiti e i fori in cui i loro principi, valori e interessi convergono chiaramente, inclusi la pace generale e il sistema di politica di sicurezza nel quadro delle Nazioni Unite, la protezione dei diritti umani, le politiche per la difesa dell’ambiente, lo sviluppo, la partecipazione della società civile al processo di governabilità globale e la riforma del sistema finanziario e commerciale internazionale e delle sue istituzioni internazionali (Banca mondiale, Fondo monetario internazionale, Organizzazione mondiale del commercio);

13. sottolinea che l’impostazione multilaterale è quella più idonea per affrontare le minacce e le sfide comuni che riguardano i partner euro-latinoamericani, come la lotta contro il terrorismo, contro il traffico di stupefacenti, contro la criminalità organizzata, contro la corruzione e il riciclaggio di denaro, contro il traffico di esseri umani – comprese le organizzazioni mafiose che sfruttano l’immigrazione illegale –, contro il cambiamento climatico, oppure per quanto attiene agli aspetti relativi alla sicurezza energetica;

14. ribadisce la sua convinzione che la lotta contro il terrorismo debba svolgersi nell’ambito del più rigoroso rispetto dei diritti umani, delle libertà civili e dello Stato di diritto; chiede la liberazione incondizionata e immediata di tutte le persone sequestrate in Colombia, e in primo luogo degli ammalati; ritiene che detta liberazione debba avvenire mediante una decisione unilaterale delle FARC o di qualsiasi altra organizzazione che sia responsabile dei sequestri o, in mancanza di una simile decisione, nel contesto di un accordo di scambio umanitario d’urgenza;

15. appoggia le ripetute risoluzioni delle Nazioni Unite, del vertice UE-ALC e di questo Parlamento in cui si respingono tutte le misure coercitive, come quelle contenute nelle disposizioni delle leggi extraterritoriali le quali, per il loro carattere unilaterale ed extraterritoriale, sono contrarie al diritto internazionale, provocano distorsioni negli scambi tra i partner euro-latinoamericani e compromettono il loro impegno comune a favore del multilateralismo;

Un deciso impulso verso l’integrazione regionale e gli accordi di associazione

16. ritiene che la conclusione e l’applicazione efficace di accordi di associazione tra l’UE e l’America latina che siano completi, ambiziosi ed equilibrati, che contribuiscano al rispetto dei diritti umani, economici e sociali della popolazione e a uno sviluppo reciproco sostenibile, così come alla riduzione delle disparità sociali – a complemento del multilateralismo dell’OMC – costituiscano un obiettivo strategico in un contesto internazionale sempre più interdipendente e caratterizzato dalla crescita economica, dalla comparsa di nuove potenze economiche e dall’aumento delle sfide a livello mondiale;

17. propone pertanto che, in ambito economico e commerciale, la creazione della zona euro-latinoamericana di associazione globale interregionale si basi su un modello compatibile con l’OMC e il regionalismo, che dovrà essere applicato in due fasi:

a) una prima fase, caratterizzata dalla conclusione dei negoziati dell’accordo di partenariato interregionale UE-Mercosur, UE-Comunità andina e UE-Centroamerica nei termini più brevi possibili, così come dall’approfondimento degli accordi già esistenti tra UE e Messico e tra UE e Cile,

b) una seconda fase, che dovrebbe culminare nel 2012, volta alla conclusione di un accordo di partenariato globale interregionale che conferisca sostegno legale e istituzionale e una copertura geografica completa ai vari aspetti del partenariato strategico e che preveda la libera circolazione delle persone e scambi commerciali biregionali mediante l’approfondimento, da un lato, degli accordi di integrazione in America latina e, dall’altro, del processo di associazione dell’Unione con tutti i paesi e gruppi regionali;

18. propone che il Vertice di Lima commissioni la realizzazione di uno studio di fattibilità e sostenibilità ambientale e sociale sull’accordo di partenariato globale interregionale ai fini della creazione della zona di associazione globale che è stata proposta;

L’Agenda di Lima per l’eradicazione della povertà, della disuguaglianza e dell’esclusione

19. chiede al Vertice di Lima che tale Agenda preveda l’adozione di una serie limitata di impegni chiari, concreti e verificabili su tutti questi aspetti, atti di per se stessi a imprimere un nuovo impulso al partenariato strategico e a migliorare in modo sostanziale il livello di vita dei cittadini sulle due sponde dell’Atlantico; raccomanda di prestare una particolare attenzione alla riduzione delle disuguaglianze sociali e all’integrazione dei gruppi che attualmente si trovano ai margini della società e difettano di opportunità, in primo luogo le popolazioni indigene;

20. sollecita i partecipanti al Vertice UE-ALC a includere sistematicamente negli accordi biregionali la Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni delle Nazioni Unite;

21. ritiene fondamentale che le due regioni inseriscano l’obiettivo della coesione sociale in modo permanente, coerente e pratico in tutte le loro iniziative e i loro programmi comuni; afferma che i partner euro-latinoamericani condividono un progetto solidale nel cui ambito l’economia di mercato e la coesione sociale non devono essere antagoniste ma complementari;

22. raccomanda che l’Agenda di Lima per eradicare la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione preveda misure concrete come:

– azioni congiunte incentrate sull’obiettivo comune di realizzare gli Obiettivi di sviluppo del Millennio entro il 2015;

– un’utilizzazione dello Strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo dell’Unione adeguata alle reali esigenze locali, dal momento che esso riguarda in grande misura i paesi emergenti e i paesi a reddito medio, per i quali la cooperazione nei settori della tecnologia, dell’istruzione e dell’innovazione e la cooperazione economica rivestono una particolare importanza;

– la progressiva utilizzazione delle risorse a titolo dello Strumento per la promozione della democrazia e dei diritti umani dell’Unione per aiuti e programmi volti a migliorare la governabilità, le istituzioni democratiche e la situazione dei diritti umani in America latina;

– l’apertura ai paesi latinoamericani dei programmi dell’UE nei settori della formazione, dell’istruzione, della cooperazione scientifica e tecnica, della cultura, della sanità e della migrazione;

– il sostegno a programmi di riforme istituzionali e fiscali;

– la creazione di un Fondo di solidarietà biregionale;

– l’aumento delle risorse di bilancio stanziate, di modo che siano all’altezza delle grandi ambizioni dichiarate;

23. chiede ai partner l’adozione di politiche solide ed efficaci in materia di governance democratica, affari sociali, finanze pubbliche e fiscalità, allo scopo di aumentare la coesione sociale e ridurre la povertà, le disuguaglianze e l’emarginazione;

24. ritiene che l’istruzione e l’investimento nel capitale umano rappresentino la base della coesione sociale, dello sviluppo economico e sociale nonché della mobilità sociale; ribadisce il proprio fermo sostegno alla creazione di uno “spazio comune di insegnamento superiore UE-ALC”; sottolinea che sia in America latina che in Europa lo Stato deve garantire l’accesso all’istruzione, come pure ad altri beni pubblici (salute, acqua, sicurezza);

25. ritiene che sia assolutamente necessario imprimere un nuovo impulso alla politica di cooperazione allo sviluppo dell’Unione a favore dell’America latina che, conservando la lotta contro la povertà e le disuguaglianze sociali quale elemento chiave, dovrebbe adottare un approccio differenziato che tenga conto delle circostanze economiche e sociali diverse e del livello di sviluppo dei paesi latinoamericani;

26. reputa pertanto indispensabile andare al di là di un approccio puramente assistenziale nella cooperazione allo sviluppo con l’America latina, privilegiando la cooperazione nel settore tecnologico, dell’istruzione superiore e dell’innovazione e la valorizzazione delle risorse generate in tale ambito all’interno del settimo programma quadro;

Sviluppo di formule per la cooperazione in materia di politiche migratorie

27. propone al Vertice un dialogo biregionale sistematico sulla migrazione, che garantisca la protezione dei diritti umani dei lavoratori migranti, qualunque sia la loro situazione, e che sviluppi e approfondisca la cooperazione in materia di libera circolazione delle persone con i paesi latinoamericani di origine e di transito, sulla base dello stesso criterio globale ed equilibrato che già si applica con i paesi africani, mediterranei e vicini situati ad est e a sud-est dell’Unione;

28. chiede che le questioni relative all’immigrazione clandestina e alle possibilità di migrazione legale abbiano la priorità nell’ambito di tale dialogo, in particolare con i paesi di origine e/o di transito degli immigrati clandestini;

29. propone di definire, entro il 2012, disposizioni e norme comuni di portata generale volte ad agevolare la circolazione non solo delle merci, dei servizi e dei capitali, ma anche delle persone, configurando progressivamente un’associazione il più ampia possibile nel reciproco interesse e conformemente all’approccio globale caldeggiato dalle Nazioni Unite in materia di migrazione;

30. ribadisce la necessità di ridurre gli attuali costi eccessivi dei trasferimenti delle rimesse dei lavoratori migranti, così come di appoggiare il ritorno di coloro che lo desiderano per il tramite di programmi che salvaguardino tutti i loro diritti e la loro dignità umana;

31. chiede alla Commissione di presentare una comunicazione volta ad estendere ai paesi dell’America latina e dei Caraibi le priorità, gli strumenti e le previsioni dell’Approccio globale in materia di migrazione stabilito dal Consiglio europeo di dicembre 2005 e completato dal Consiglio europeo di dicembre 2006;

L’Agenda di Lima in relazione allo sviluppo sostenibile e, segnatamente, all’ambiente, al cambiamento climatico e all’energia

32. raccomanda che nell’agenda politica concordata dall’Unione europea e dai paesi dell’America latina si dia priorità alla cooperazione in materia di cambiamento climatico e alle politiche volte a prevenire il riscaldamento globale; ricorda che sono i più poveri, e soprattutto le popolazioni indigene, le prime vittime del cambiamento climatico e del degrado ambientale;

33. ricorda che l’intesa tra Unione europea e America latina riguardo a tale aspetto è della massima importanza se si tiene conto dell’interesse di entrambe le parti a promuovere lo sviluppo sostenibile e l’equilibrio ambientale, ragion per cui caldeggia un sostegno reciproco alle rispettive iniziative ambientali sul piano internazionale;

34. invita i partner latinoamericani, qualora si profilino opinioni diverse sui dettagli delle misure volte a contrastare il cambiamento climatico (ad esempio nel settore del traffico aereo), ad assumere un atteggiamento costruttivo e a non bloccare completamente in alcun modo le iniziative;

35. raccomanda ai partner euro-latinoamericani di cooperare in vista dell’adesione al Protocollo di Kyoto dei paesi che sono i principali responsabili delle emissioni e che ancora non lo hanno sottoscritto, così come di rafforzare e di coordinare le loro posizioni nel quadro dei negoziati sugli strumenti internazionali relativi al riscaldamento globale, nonché di dare un forte impulso allo scambio di emissioni tra le due regioni;

36. ritiene indispensabile coniugare lo sviluppo economico con lo sviluppo sostenibile; appoggia, in tale contesto, i paesi più svantaggiati nel loro duplice sforzo inteso a ridurre le emissioni inquinanti e ad aumentare il loro progresso e il loro benessere sociale;

37. è favorevole alla creazione di meccanismi condivisi e alla cooperazione nel quadro degli organismi internazionali dell’America latina e dei Caraibi (ad esempio l’Organizzazione del trattato di cooperazione amazzonica), allo scopo di decidere e di finanziare la protezione e lo sviluppo sostenibile delle grandi riserve naturali del pianeta – come la regione del Rio delle Amazzoni – situate nel territorio di vari Stati latinoamericani;

38. chiede alla Commissione di collaborare alla promozione di politiche ambientali nei paesi dell’America latina; ritiene che occorra rafforzare la cooperazione e il livello delle migliori prassi e che ciò debba riflettersi anche nei finanziamenti forniti dall’Unione europea e nella politica di aiuto allo sviluppo;

39. chiede al Vertice di Lima di elaborare iniziative congiunte in settori quali il cambiamento climatico, la desertificazione, l’energia (in particolare le energie rinnovabili e i biocarburanti), l’acqua, la biodiversità, le foreste e la gestione dei prodotti chimici sulla base dell’Accordo di Bali;

40. chiede al Vertice di Lima di affrontare e analizzare la crisi alimentaria mondiale e di apportarvi possibili soluzioni;

Rafforzamento dei meccanismi istituzionali di promozione e di previsione

41. raccomanda altresì:

a) la creazione di una “Fondazione euro-latinoamericana” di carattere pubblico-privato per la promozione del dialogo tra i partner, sulla falsariga di quelle già esistenti per altre aree geografiche come l’Asia o il Mediterraneo; chiede alla Commissione di elaborare una proposta concreta al riguardo;

b) la creazione di un “Centro biregionale di prevenzione dei conflitti” la cui funzione sia di individuare in anticipo le cause di potenziali conflitti violenti e armati e il miglior modo di prevenirli e di impedirne un’eventuale escalation;

c) la creazione, già proposta in precedenza, di un “Osservatorio delle migrazioni” incaricato di seguire in modo permanente e da vicino tutte le questioni connesse con i flussi migratori nell’area euro-latinoamericana;

42. ritiene indispensabile rafforzare la dimensione parlamentare del partenariato strategico e assicurare l’adeguata integrazione del Parlamento del Mercosur, di recente costituzione, nell’Assemblea euro-latinoamericana;

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43. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Presidenza del quinto Vertice UE-ALC, al Consiglio e alla Commissione nonché ai parlamenti degli Stati membri dell’Unione europea e di tutti gli Stati dell’America latina e dei Caraibi, all’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana, al Parlamento latinoamericano, al Parlamento centroamericano, al Parlamento andino e al Parlamento del Mercosur.