RIFORMA MERCATI FINANZIARI E BONUS

Anche il G8 di Camp David non è riuscito a proporre la riforma dei mercati finanziari. Nonostante l’emozione provocata dallo scandalo della JP Morgan Chase, il cui presidente è responsabile della clamorosa perdita di oltre 2 miliardi di dollari in speculazioni sbagliate, nessun passo avanti è stato fatto per sbloccare i regolamenti attuativi del Dodd Franck Act che ha impostato la riforma nel 2010. Da allora nulla s’è mosso e la credibilità di questa banca è fortemente minacciata. Forse è un bene perché il suo presidente guidava la forte resistenza dei banchieri anglosassoni contro ogni regola capace di correggere il regime dei bonus miliardari dei banchieri, e non solo. Se il G8 non è stato in grado di depotenziare la finanza, nessuno riuscirà a ridurre l’appropriazione privata della ricchezza da parte dei suoi manager, come è successo, purtroppo, e come succederà scandalosamente ancora.


 


La Commissione



  1. come spiega l’assenza di questo argomento dall’agenda del G8?

  2. Condivide questa omissione del dibattito sulla  riforma del sistema?

Ha intenzione di proporre iniziative per la modifica delregime dei bonus?


    3. Ha finalmente una visione globale  della riforma del sistema e della differente funzione tra   attività finanziaria e attività generalista commerciale, da separare nelle banche?



IT


E-005206/2012


Risposta di Michel Barnier


a nome della Commissione


(12.7.2012)


 


 


Dall’inizio della crisi finanziaria nel 2008 la riforma finanziaria globale è stata coordinata dal G20, che annovera un numero vasto e piuttosto rappresentativo di Stati di tutto il mondo. È questa la ragione per cui questo argomento non è stato al centro dei recenti incontri del G8.


 


Fin dall’inizio della crisi la Commissione ha dimostrato pieno sostegno all’agenda di riforma finanziaria in sede di G20. In termini di attuazione pratica dell’agenda del G20, l’UE ha assunto un ruolo guida in merito a numerose questioni, quali ad esempio i bonus per i dirigenti bancari, la regolamentazione applicata alle agenzie di rating del credito, i fondi speculativi (hedge fund) e la negoziazione dei derivati OTC.


 


Nel settembre 2009 il G20 ha approvato i principi FSB per pratiche sane in materia di retribuzione e le relative norme attuative, incorporati nell’ordinamento giuridico dell’Unione dalla direttiva 2010/76/CE[1], in vigore negli Stati membri dal gennaio 2011. I negoziati attualmente in corso con il Parlamento europeo e il Consiglio sulla proposta CRD IV della Commissione[2] possono condurre a un rafforzamento ulteriore delle norme che disciplinano la remunerazione nelle banche e nelle imprese di investimento nell’UE.


 


La Commissione ha esposto il suo programma di riforma del sistema finanziario europeo nella comunicazione[3] del 2 giugno 2010. In termini di proposte legislative presentate dalla Commissione, l’agenda è adesso pressoché completa. Il programma di riforma finanziaria mira a rendere il sistema finanziario dell’UE più stabile, solido e trasparente, nonché ad accertarsi che il settore finanziario sia al servizio dell’economia reale. La Commissione sta inoltre valutando se i problemi legati al sistema bancario ombra richiedano un’apposita normativa e ha istituito un gruppo ad alto livello presieduto da Erkki Liikanen, governatore della Banca centrale finlandese, preposto a vagliare la necessità di ulteriori misure relative alla struttura delle banche. Tale gruppo dovrebbe presentare le proprie raccomandazioni in autunno.


 


 








[1]     ‘CRD III’.



[2]     COM(2011) 453 definitivo.



[3]     COM(2010) 301 definitivo – Regolamentare i servizi finanziari per garantire una crescita sostenibile – 2 giugno 2010. Per maggiori informazioni consultare la pagina web: http://ec.europa.eu/internal_market/finances/policy/index_en.htm