Mentre finalmente
calano i morti per covid e si riaccende con la speranza la voglia di vita, di
aria, di sole, di tornare a stare in mezzo agli altri, di normalità, una nuova
tragedia spezza vite innocenti nel crollo della funivia del Mottarone. Forse
anche questa tragedia è la terribile normalità della nostra epoca, controlli
non eseguiti o eseguiti male con ponti o funivie che crollano, atti
terroristici senza confini, violenze private e pubbliche. Forse è questa la
normalità, chiedersi dopo il perché, chiedersi come si potevano evitare tante
morti e tanto dolore, dedicare pagine e fiumi di parole al ricordo continuando
poi nella solita poca attenzione alle prevenzione globale, al senso di responsabilità
che ciascuno deve avere. Nella vita di tutti c’è l’imponderabile, uscire la
mattina e non poter mai più tornare a casa la sera, un imponderabile che può
aspettare chiunque. Per questo ricordando, con profondo dolore, le vite
spezzate al Mottarone cerchiamo di rendere loro omaggio con nuove, immediate
regole per la prevenzione ed i controlli e con la consapevolezza che ogni
minuto di vita deve essere apprezzato e condiviso.
Così un’altra volta l’avidità, l’incuria, il
pressappochismo, l’indifferenza hanno colpito ancora uccidendo 14 persone. Ci
sono responsabilità di coloro che, a vario titolo, avevano la gestione e la
manutenzione dell’impianto, di chi sapeva il rischio e non è intervenuto e
anche di coloro che, nella pubblica amministrazione, non hanno vigilato.