Una
delle riviste settimanali di informazione più seguite in Italia ha negli scorsi
giorni presentato dei dati preoccupanti sulla popolazione di topi nelle
maggiori città italiane. I roditori sarebbero 15 milioni a Roma, 13 milioni a
Milano e 10 milioni a Napoli e che in tutto il territorio nazionale sono 500
milioni e consumano 20 milioni di tonnellate di cibo l’anno. Lo stesso articolo
riporta la testimonianza di veterinari per cui la maggior parte di questi topi
sarebbe malata di peste, che fortunatamente non si trasmette all’uomo a causa
della mancata promiscuità con gli stessi topi e con le pulci che trasmettono la
malattia. Tuttavia le disperate condizioni economiche di un sempre maggior
numero di persone, costrette spesso a dormire per strada, cibarsi dai
cassonetti dell’immondizia e con scarse possibilità di curare malattie ed
igiene personale, potrebbero favorire nuovi contagi.
La
Commissione:
1. E’
al corrente di questi numeri e può confermarli?
2. In
che modo monitora o invita gli Stati Membri a monitorare la popolazione di
roditori?
3. Quali
misure e quali strumenti ha adottato o ha intenzione di adottare per diminuire
il rischio di un eventuale contagio di peste o altre malattie trasmissibili dai
topi?
4. Ritiene
che sia possibile conciliare misure di controllo delle nascite e veterinario
sui roditori presenti nelle città europee con il rispetto del benessere degli
animali?
IT
E-012349/2013
Risposta di Tonio Borg
A nome della Commissione
(20.12.2013)
In
applicazione delle norme sulla sussidiarietà la Commissione non raccoglie né monitora dati sulle popolazioni murine negli Stati
membri.
Per gli
stessi motivi la
Commissione non ha per il momento in previsione l’attuazione
di misure speciali per contrastare il rischio di malattie trasmissibili dalle
specie murine.
La
legislazione dell’UE sul benessere degli animali non si estende alle
popolazioni murine selvatiche.