La sinistra europea festeggia e proclama che l’avanzata socialista in Francia, per altro di un solo punto e mezzo sul Presidente Sarkozy, aprirebbe la strada ad un radioso futuro per
Non è il tempo dei politici che raccontano favole o bugie, né di tecnici che commettono errori marchiani nelle loro proposte di riforma, sollevando così nuovi e più drammatici problemi.
L’Europa è di fronte a un grande bivio: continuare ad autodistruggersi o affrontare la necessità di dare vita ad un nuovo, immediato progetto economico che azzeri gli errori recenti e passati, che tagli gli sprechi inutili della burocrazia e della fantapolitica e rilanci lo sviluppo calmierando le tasse ed i costi delle istituzioni, degli apparati e sappia invece tutelare la propria capacità produttiva e commerciale.
La mondializzazione, come è stata concepita fino ad ora, rappresenta di fatto la morte delle regole di mercato e della corretta competitività e perciò, nel continuo impoverimento dei cittadini e nella distruzione di tante realtà produttive, rischia di essere la responsabile della distruzione dei sistemi democratici e di lasciare aperte derive violente.
I socialisti europei devono ammettere che proprio il loro modo di concepire l’Europa e la politica nei singoli Stati che hanno amministrato sono stati il prodromo del disastro collettivo che stiamo vivendo, complici anche certi governi che si sono spacciati per moderati e moderni e che invece hanno coltivato e coperto gli interessi personali rispetto agli interessi del Paese; l’Italia è l’ultimo esempio.
Auguriamo ai francesi di trovare la forza e di suggerire al Presidente Sarkoy che le elezioni si vincono su modelli di sviluppo realizzabili e chiari e perciò condivisi dai cittadini, sia per quanto riguarda i sacrifici che devono fare tutti insieme, sia per le aspettative di miglioramento delle condizioni di vita dei singoli e del Paese.
Come Conservatori e Social Riformatori abbiamo ancora la voglia di credere e di ricostruire e speriamo ancora che i molti sordi che fino ad ora hanno ignorato le parole di denuncia oggi trovino il coraggio di ascoltare e di contribuire ad un nuovo progetto condiviso.