PER FERMARE LA VIOLENZA CRESCENTE NON BASTA AUMENTARE IL NUMERO DI AGENTI 

L’elenco delle violenze che, ogni giorno ed ogni notte, si perpetrano in Italia è ormai veramente troppo lungo per poter continuare ad accettare il silenzio della politica. Non basta infatti la visita di un ministro o un aumento, certamente necessario ed urgente, delle forze di sicurezza che devono presidiare il territorio a risolvere l’incancrenito e dilagante problema.

Le violenze sono per strada, stupri o rapine, nei locali, nei giardini e in famiglia dove i femminicidi non si fermano e spesso sono i figli a rimanere uccisi dal padre mentre difendono la madre e sempre e comunque rimangono traumatizzati a vita.

La politica non comprende di avere avuto e di avere molte responsabilità per i toni eccessivamente accesi troppo spesso usati contro gli avversari, per non aver saputo intervenire con programmi scolastici che insegnassero la convivenza ed il rispetto, per aver lasciato per anni migliaia di giovani, non solo extracomunitari, senza aspettative di vita, per aver ignorato che una società basata sull’apparenza, sul possesso di beni spesso inutili ma simbolo di status, diventa una società di diseguaglianze sempre più marcate, per aver parlato solo di diritti e mai di doveri, anche per i propri rappresentanti.

Leggi disattese o comunque troppo lente per poter effettivamente prevenire delitti di sangue, carceri che diventano università del crimine in spazi inumani, tribunali che lavorano con lentezze da lumaca, giustizia che in troppi casi non è sufficientemente applicata nei tempi necessari, personale di sicurezza, carabinieri o polizia, demotivato e con la quasi certezza che agli arresti segue la messa in libertà del fermato sono alcuni dei tanti altri problemi in attesa di soluzione.

Potremmo continuare a lungo ma ciascuno di noi legge i giornali ed ascolta la televisione e sa bene che non basterà più rinchiudersi nel proprio privato per sfuggire alle violenze che ci circondano e che ogni ora, del giorno e della notte, possono essere messi a rischio se va bene gli averi e se no la vita di ognuno.

L’attuale governo ha ereditato i silenzi e gli errori dei governi precedenti, la politica è stata troppo attenta a perseguire gli interessi di parte, le logiche di partito, per accorgersi del declino sempre più veloce della società ma ciò non toglie che questo governo ha il compito di agire e di agire subito su molti fronti, di intervenire in modo ampio ed organico ben prima di pensare all’autonomia differenziata o ad altre riforme che possono anche aspettare ancora qualche mese.

Senza una nuova politica per le carceri, uno snellimento della giustizia, lo smantellamento dei ghetti per extracomunitari, un piano case popolari, un insegnamento specifico, in ogni grado di studi, fin dalle elementari, coinvolgendo i genitori, una diversa gestione dei luoghi di divertimento, con garanzia di sicurezza e modifica degli orari di apertura, una maggiore qualificazione di tutti coloro che lavorano nella sicurezza e un potenziamento della loro presenza sul territorio, non si potrà cominciare il percorso che deve portare ad una società diversa, più giusta e più capace di prevenire le violenze.

Certo la violenza ed il sopruso sono in aumento in ogni parte del mondo ma questa non può essere una giustificazione ma invece lo spunto per analizzare, capire e finalmente agire, partendo anche dall’uso sbagliato e sempre più pericoloso della rete, per migliorare la società, e cioè noi stessi, in Italia.