PER ELEGGERE IL PRESIDENTE 24 ORE DI SILENZIO STAMPA

Per arrivare all’elezione condivisa del Capo dello Stato sarebbe prima di tutto necessario che i vari giornalisti, analisti, commentatori ed esperti decidessero di stare zitti per 24 ore, infatti da giorni non stanno fornendo notizie ma ci propinano diverse e dannose elucubrazioni, che spesso diventano masturbazioni pseudo intellettuali, con il risultato di rendere ancora più difficile un accordo tra le forze politiche.

In sintesi le uniche cose certe sono che: 1) Draghi potrebbe rimanere a guidare il governo solo se il Capo dello Stato fosse eletto dalla stessa, od eventualmente più ampia, maggioranza che forma  l’attuale governo; 2) se Draghi dovesse andare al Quirinale il nuovo capo del governo dovrebbe garantire la stessa stabilità che ha garantito Draghi e questo è un impegno che solo le forze politiche possono prendere; 3) il Presidente Mattarella, nel suo messaggio di fine anno, ha detto in maniera incontrovertibile che il Parlamento è sovrano, di conseguenza se la grande maggioranza del Parlamento lo votasse non potrebbe  che  tornare ad essere Presidente e noi riavremmo la situazione attuale che ha aiutato e continuerebbe ad aiutare l’Italia nel contesto interno ed internazionale.

Come ultima, ovvia, considerazione il Presidente della Repubblica deve essere in grado di affrontare, oltre ai noti problemi sanitari ed economici, le nuove emergenze Russia-Ucraina, Cina ed Iran con le conseguenze energetiche e di stabilità in varie aree del pianeta. Difficile immaginare che alcuni dei nomi circolati, più o meno ufficialmente, in questi giorni, benché di buon livello, possano offrire le necessarie garanzie per affrontare questo tipo di problemi. Perciò il richiamo da un lato al buon senso e dall’altro al silenzio è d’obbligo, ma siamo purtroppo certi che tutti continueranno a parlare con la conseguenza che, oltre a dar aria ai denti, renderanno sempre più difficile ogni accordo di buon senso.