NEMO PROPHETA IN PATRIA

Non sentiamo più parlare delle inchieste legate agli appalti della protezione civile. Non sappiamo come procedono le contestazioni fatte a molti, compreso il coordinatore Verdini, non sappiamo più nulla sulla bonifica, vera o presunta, delle acque del porto della Maddalena. Gli italiani non conoscono quanto ci costa all’anno l’accordo con la, le, società collegate al ponte sullo stretto di Messina anche se sanno bene che in Sicilia e in Calabria mancano autostrade e ferrovie. Non è chiaro chi effettivamente beneficierà, tra i grandi gruppi,delle aree expo dopo che sarà finita la manifestazione (sempre se si farà) e nel frattempo il Seveso continua ad allagare mezza Milano ogni volta che piove. Non ci è ancora dato conoscere i costi del federalismo fiscale:chiederlo è lesa maestà. Non è neppure ipotizzabile sapere quale sia la reale produttività di alcuni ministeri e sottosegretariati rispetto al loro costo, ma ad ogni stormir di foglie o ad ogni presentazione di conto il Presidente Berlusconi nomina un nuovo sottosegretario.Pazienza se da mesi attendiamo la nomina del ministro sostituto di Scajola. Non si vedono partire tante delle medie e piccole opere,delle infrastrutture necessarie a dare un po’ di ossigeno all’economia e utili a creare nuovi posti di lavoro. Sui giornali leggiamo proposte di legge che ci sono presentate come se fossero già in vigore mentre esistono solo nella testa di chi fa la dichiarazione alla stampa ed anche il decreto anticorruzione attende ancora di essere approvato. Mentre è sempre più forte la denuncia di infiltrazione criminali negli appalti si ha “paura”di dire apertamente che le gare al ribasso, i sub_sub_sub appalti e la aggiudicazione di gare ad imprese il cui capitale minimo dimostra l’inadeguatezza a realizzare le opere, sono di fatto strumenti che consentono l’infiltrazione criminale. La crisi economica mondiale avrebbe bisogno,specialmente in Italia, di politici ed economisti capaci di confrontarsi con il resto d’Europa e del mondo e in grado di studiare un nuovo sistema visto che quello del secolo scorso, piaccia o meno,è finito. Il consumismo esasperato non è più una ricetta, l’economia sociale di mercato non può essere solo enunciata,la mondializzazione ha bisogno di regole certe e condivise infatti non bastano più quelle attuali dell’organizzazione mondiale del commercio perché datate e superate in gran parte. I cittadini,le categorie del mondo del lavoro hanno bisogno di informazioni certe e non di una stampa che contrabbanda per informazione il commento di parte o il pettegolezzo. Mentre tutto questo,e molto altro ancora,è sotto i nostri occhi:dall’immigrazione intra ed extra comunitaria,alle catastrofi ambientali ed al terrorismo, che continua a mietere vittime anche tra i valorosi soldati italiani, noi abbiamo ottenuto alcuni basilari risultati per il nostro futuro,secondo quanto ci è dato apprendere dall’informazione italiana!Abbiamo la piantina dell’appartamento di Montecarlo, le foto di alcuni gabinetti del Presidente Berlusconi(per pubblicare le foto di tutti i bagni ci vorrebbe un volume dell’enciclopedia), conosciamo le dichiarazioni di alcuni “importanti leeder” che si insultano a vicenda o procedano a sommarie epurazioni e….. le infrazioni dell’unione europea contro l’Italia che non ha recepito le normative vigenti per accontentare qualche interesse di questo o quel partito politico, non ultimo la Lega. Come ciliegina sulla torta il Premier, nominando l’ennesimo sottosegretario, parla delle “disse,in questi mesi,hanno portato,all’Italia ed al governo, le dichiarazioni di certa stampa,dello stesso premier e di tanti altri a lui vicini e per i quali sembra più importante parlare che pensare. Che dire: oggi, come tanti altri armati di buona volontà e speranza,andrò a fare il mio lavoro a Strasburgo cercando di difendere,tra l’altro,il regolamento che vuole vi sia l’obbligo del marchio di origine per i prodotti che provengono da paesi fuori dall’Europa., l’Italia aspetta questo regolamento dal 2005, lo chiedono fermamente le imprese manifatturiere e i consumatori e non lo vogliono invece alcuni governi del nord Europa per evidenti motivi di interesse. Chissa se prima o poi quella parte di carta stampata che sembra cosi cara al Presidente Berlusconi si accorgerà di quello che serve agli italiani: NEMO PROPHETA IN PATRIA