Lotta alla malaria

Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha annunciato la nomina di un inviato speciale degli Stati Uniti incaricato di mobilitare un’azione di sostegno per la lotta alla malaria, che provoca la morte di due bambini ogni minuto. Uno dei compiti dell’inviato speciale è quello di raccogliere fondi (8 – 10 miliardi di dollari nei prossimi anni) per ridurre i tassi di mortalità, in attesa che finalmente si riesca a realizzare un vaccino. 

La Commissione 

1.      Può fornirci dati sulla mortalità causata dalla malaria negli Stati dell’Unione?

2.      Non ritiene opportuna un’attenzione particolare contro la persistenza di questo male, che nell’Europa mediterranea sembrava essere stato debellato nel secondo dopoguerra?

3.      C’è un “servizio” europeo che segue in modo particolare la situazione di questa malattia? Esiste un fondo specifico per il finanziamento della ricerca in questo settore?

E-1049/08IT

 

Risposta di Androulla Vassiliou

 

a nome della Commissione

 

(21.4.2008)

   Nel corso del 20° secolo, la malaria è stata eradicata da numerose zone temperate inclusa l’intera UE. Di conseguenza, attualmente la malattia si limita essenzialmente ai paesi tropicali. Considerati i numerosi casi importati in Europa, il controllo della malaria rappresenta essenzialmente un problema di medicina turistica. Negli ultimi 10 anni tutti i paesi dell’UE25 nonché la Norvegia e l’Islanda, hanno segnalato casi di malaria importata. In questo periodo, la percentuale di incidenza complessiva è oscillata fra 1,45 e 2,27 nuovi casi per 100 000, con un leggero ma costante calo dal 2000. Nel 2005, sono stati segnalati 4 306 casi di malaria, sebbene non vengano indicati dati sulla mortalità. Anche se la malaria non si rivela finora un problema di sanità pubblica maggiore in Europa, il controllo della malattia è coperto dalla decisione 2119/98/CE[1] del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce una rete di sorveglianza epidemiologica e di controllo delle malattie trasmissibili nella Comunità e in base a questa decisione la malaria rappresenta un problema prioritario da tenere sotto controllo. La motivazione che spinge a proseguire la sorveglianza di questa malattia consiste nel garantire che le raccomandazioni in materia di profilassi siano effettivamente seguite e nel controllare eventuali cambiamenti nella tipologia della malattia in seno ai paesi comunitari. Qualora eventuali casi di malaria rilevanti per l’UE dovessero essere identificati a livello nazionale, gli Stati membri hanno l’obbligo di notificare il caso alla rete comunitaria e alla Commissione, a norma della decisione 2000/57/CE[2] sul sistema di allarme rapido e di reazione. Inoltre, la malaria rappresenta una malattia che dovrebbe essere coperta dalla rete di sorveglianza comunitaria prevista dalla decisione 2000/96/CE[3].  Il controllo della malaria è ora coordinato a livello comunitario dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattie (CEPCM). Informazioni supplementari sulla malaria sono fornite nella “Relazione epidemiologica annuale sulle malattie trasmissibili in Europa” accessibile sul seguente sito web: http://ecdc.europa.eu/pdf/ECDC_epi_report_2007.pdf.  Per quanto concerne la ricerca sul finanziamento, l’onorevole parlamentare si riferisce al 7° programma quadro per la ricerca e lo sviluppo dell’UE (2007-2013) in cui la malaria rappresenta un punto focale per la ricerca transnazionale sulle malattie infettive nell’ambito del programma specifico “Cooperazione”. Va tuttavia notato che questi fondi di ricerca in cooperazione sono messi a disposizione in risposta ad un invito a presentare proposte e di conseguenza non sono disponibili come contributi ad hoc agli sforzi comuni globali sulla malaria. Nell’ambito del precedente 6° programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (2002-2006), è stato attribuito alla ricerca sulla malaria un importo complessivo di circa €100 milioni, sia come contributi diretti UE alla ricerca in cooperazione sulla malaria sia, indirettamente, attraverso il “Partenariato Europa-Paesi in via di sviluppo per gli studi clinici (EDCTP)”, per attività di studi connessi alla ricerca sulla malaria in Africa.  


[1]     GU L 268 del 3.10.1998.

[2]     GU L 21 del 26.1.2000.

[3]     GU L 28 del 3.2.2000.