L’ILLUSIONE DELLA PRIMAVERA SIRIANA

Il
28 novembre scorso, alle ore sette, a Damasco è esplosa un’autobomba
parcheggiata nella piazza di Jaramanah, il quartiere in cui abitano i
cristiani. Venti minuti più tardi è arrivato il secondo scoppio. Una seconda
autobomba, molto più potente della prima, concepita per far più vittime
possibili tra i curiosi e i soccorritori, è esplosa nello stesso posto. “Mi sono trovato di fronte – scrive un abitante del quartiere in una mail pubblicata
da un quotidiano italiano – ad un orrore
indescrivibile attuato con il classico metodo di Al Qaida. Mentre vi scrivo i
morti sono già 40 e i feriti 75.”
 Dopo aver visto questo orrore il
cittadino afferma che “il quartiere in
cui vivo è abitato per il 62% da cristiani. Tutti gli altri sono sfollati,
fuggiti dalla periferia di Damasco. I Drusi e gli sfollati sono a favore della
Siria, contro il fanatismo, l’ideologia salafista e i Fratelli musulmani.
Basta
tutto questo a giustificare un simile orrore? Perché il braccio militare
dell’Esercito Libero commette atti del genere? “A questo punto – continua il cittadino siriano – credo che la primavera araba sia stata solo
un miraggio, una scusa per permettere l’imposizione di uno Stato religioso
negli Stati arabi…Credetemi, anch’io voglio che la Siria diventi più
democratica e più libera, ma non voglio diventi come l’Egitto, la Libia e la Tunisia. E conclude: “ Credetemi, per noi cristiani la
situazione è ormai fin troppo chiara. Siamo diventati le vittime di un
conflitto settario, di una guerra di religione dove le minoranze sono obiettivi
leciti perché considerate infedeli.”

 

1. 
Non pensa
l’Alto Rappresentante che in realtà la primavera araba appena sbocciata rischia
di essere    obnubilata da un autunno
precoce che potrebbe sfociare presto in un gelido inverno della democrazia?

 2.  Come
pensa di tutelare la sicurezza delle minoranze ed in particolare di quella dei
cristiani, che sono i       maggiormente
colpiti?

 3.  Non
crede che una seria riflessione debba essere compiuta dall’UE sulle conseguenze
prossime (le      migrazioni verso le
coste italiane, centinaia di vittime, distruzioni materiali immense, ecc.) e
lontane (nuovi regimi di dittatura, fondamentalismo religioso imposto allo
Stato, violenze continue contro le minoranze, ecc.) causate dalle
trasformazioni in corso in alcuni Stati arabi e influenzate dall’ideologia
salafita che non ha nulla a che vedere con la democrazia e con le regole della
convivenza civile?

4. 
Quando l’UE si renderà conto dei danni che derivano alla società civile
dall’affermarsi di regimi

    
basati sulla violenza e 
sull’intolleranza?