Anni fa, un po’ per paradosso, dicevo che a forza di parlare di diritti senza doveri e di libertà in assoluto un giorno poteva capitare che, mentre si era in attesa del verde del semaforo, qualcuno ci facesse la pipì addosso e non avremmo saputo come difenderci se non usando violenza noi stessi, le leggi infatti, farraginose, e le lunghissime procedure non ci avrebbero difeso.
È passato qualche anno e ormai leggiamo spesso di conducenti di autobus innaffiati di urina o presi a calci e pugni. Quotidianamente tra i più giovani si consumano violenze fisiche, sessuali e psicologiche che portano anche alla morte di alcuni.
Gli anziani e coloro che hanno meno prestanza fisica sono di fatto alla mercé di maleducati e violenti perché la legge del sopruso impera dopo tanta complicità della politica e dei media che hanno usato linguaggi violenti istigando all’odio in alcuni casi, in altri facendo emergere la parte negativa che purtroppo è in molti se non in tutti.
Perduto il senso della misura, assodato che, in questa epoca più che mai, per essere il più forte devi essere il più violento, il più spregiudicato, che le regole esistono solo per i deboli perché stupirci per le donne uccise o violentate, per i bambini pestati a morte, per i silenzi o le omertà nel non denunciare criminali potenti e sanguinari?
Perché stupirci se di fronte a paure per se stessi, per la propria presunta tranquillità, si dilaziona o nega l’invio di armi necessarie agli ucraini per continuare a difendersi dalla feroce e spietata aggressione di Putin? E si ignora volutamente che con la pusillanimità di oggi si diventa complici e sempre più deboli e si creano i presupposti per altre violenze.
Il simbolo di tutto quanto è negativo nella nostra società è proprio Putin, Messina Denaro e soci, o qualche rivoluzionario e tiranno che impera in tanti paesi del mondo, sono dilettanti di fronte allo zar che con lucida consapevolezza ordina quotidianamente il massacro di civili in nome del suo potere e va avanti per non affrontare i suoi errori e le sue paure negate.
Dalle piccole violenze alle grandi tragedie il passo è stato breve e mentre dovremmo tutti impegnarci per la difesa dell’Ucraina dovremmo anche cominciare a difenderci da noi stessi, dalla società che abbiamo creato nella quale la libertà è diventata sopruso e la legge non assolve ai suoi compiti.