LE GUERRE PER LE TERRE RARE MINANO ANCHE IL NOSTRO FUTURO

Mentre la nostra attenzione è, ovviamente, concentrata sui diversi problemi dovuti al rincaro del gas e alla sospensione di gran parte dei rifornimenti dalla Russia, si rischia che manchi all’analisi del nostro futuro quali saranno le conseguenze delle varie guerre di potere per accaparrarsi quelle materie prime senza le quali la società mondiale non può più vivere.

Lo scontro tra i grandi della terra è sulle terre rare senza le quali le vecchie e nuove tecnologie non possono funzionare e in questo scontro ogni giorno si contano molte vittime.

Il Congo è ricco di coltan, il minerale indispensabile per il funzionamento dei migliori microchip, quei microchip che regolano ogni tecnologia e presto saranno usati anche nell’industria pesante. Il coltan del Congo è particolare per la concentrazione di columbite-tantalite che porta ad un risparmio energetico, ad esempio prolunga la durata delle batterie e perciò è particolarmente richiesto anche per le macchine elettriche.

La grande richiesta del coltan, in una paese poverissimo nonostante le tante risorse minerarie, cobalto in testa, aumenta le lotte intestine, i traffici internazionali, le guerre di potere, tutto a scapito della popolazione, che in gran parte lavora più di 12 ore al giorno, senza protezione e per una misera manciata di dollari.

La Cina ha ovviamente un rapporto stretto con il governo congolese e ha usato tutti i mezzi per aggiudicarsi l’esclusiva del cobalto e si muove, anche sotto la copertura di varie società che tra loro si fondono con giochi ad incastro. Nel frattempo la situazione di donne e bambini resta drammatica mentre gli attacchi di bande armate, dei contrabbandieri e  dell’Isis continuano contro la popolazione civile.

Continua anche la corsa al litio, materiale essenziale per le moderne tecnologie e del quale la Bolivia detiene un quarto delle riserve mondiali conosciute ma non ne produce che pochissime quantità perché l’ex presidente Morales comanda ancora. Pur essendo nazionalizzata l’estrazione del litio, esiste solo un piccolo impianto che non riesce a produrre in modo industriale. Nel 2021 Morales ha deciso di mettere fine alla fallimentare nazionalizzazione ma solo nell’interesse di Pechino e Mosca.

Le batterie al litio sono le più efficienti e riciclabili perciò è un grande affare produrlo, utilizzarlo, venderlo vista la necessità di arrivare all’autotrasporto elettrico così la metà delle compagnie che potranno avviare progetti di ricerca sul litio sono cinesi. Una di queste ha fatto una società mista con una società statale boliviana per l’industrializzazione delle saline. Il litio boliviano sarà anche a disposizione di una azienda statale russa che si occupa di energia nucleare, poiché è uno dei maggiori produttori mondiali di uranio, la Bolivia è ricca anche di questo materiale.

Russia e Cina pur essendo apparentemente alleate su molte questioni, compreso il silenzio colpevole del presidente cinese sulla guerra di Putin contro l’Ucraina, in effetti hanno una forte rivalità per la conquista proprio delle terre rare. Queste terre sono molto presenti nel sottosuolo degli ex paesi satelliti dell’Unione Sovietica come il  Kazakistan, il Turkmenistan, il Kirghizistan.

La concorrenza continua anche per appropriarsi dei grandi giacimenti, non solo di preziosissimo rame, in Afganistan. In effetti le concessioni di alcune miniere sono in mano cinese già dal 2007 ma le note vicende afgane hanno per ora impedito l’estrazione. I cinesi inoltre potrebbero godere di un enorme giacimento di litio nell’alto Tibet individuato recentemente.

Guerre e guerriglie grandi e piccole, ufficiali od ufficiose, continuano e si espandono, in nome di finti ideali, per garantire terre rare e potere ai giganti del mondo mentre le popolazioni dei paesi, che nel  sottosuolo hanno tante ricchezze, restano sempre più povere.

Quando i giganti avranno raggiunto la piena acquisizione dei metalli e delle terre rare saranno i padroni definitivi del mondo, forse si faranno guerra tra di loro, forse si divideranno il mondo ma certamente noi non saremo più liberi ed indipendenti come siamo ora, o come crediamo di essere.

Anche per questo aiutare il popolo ucraino a salvare la sua indipendenza e le ricchezze del suo sottosuolo è necessario e giusto anche per il nostro futuro di libertà e benessere.