L’AGONIA DELLA DEMOCRAZIA

Al governo nuovo battibecco, questa volta
anche, l’apparentemente, imperturbabile Conte l’ha fatta fuori dal vaso
minacciando nuovi balzelli sulle merendine. Si noti bene non un aumento di
tasse per contrastare l’eventuale eccessivo utilizzo di prodotti troppo
zuccherati e in parte colpevoli di far prendere qualche kilo di troppo a chi li
usa per supplire a incertezze, paure, delusioni e non per riempire velocemente
un buco nello stomaco. Le merendine sono qualche volta troppo utilizzate ma non
è penalizzandole e penalizzando bambini, consumatori e produttori che si
risolvono i problemi!

Questo nuovo balzello non è per difendere la
salute dei cittadini ma per succhiare altri soldi a chi già paga troppe tasse,
dirette ed indirette, soluzione spiccia per chi al governo non è in grado di
colpire i grandi evasori, la criminalità e la corruzione. Ridicole ma anche
pericolose infatti tutte le battute e le parole non ponderate che portano
polemiche nel governo, riprese ovviamente dalla stampa, e che fanno aumentare
la sfiducia delle persone in genere e di chi in particolare dovrebbe o potrebbe
investire.

I dati ci dicono che sui conti correnti ci sono
fermi più di mille quattrocento miliardi, secondo quanto riporta il Corriere
economia
del 23 settembre. Ed ovviamente nessuno sa quanti sono gli
italiani che, non fidandosi delle banche, e purtroppo molte volte hanno avuto
ragione, tengono i loro risparmi “sotto il materasso”.

La presenza di tutto questo denaro
contante e fermo deriva dalla mancanza di fiducia che le persone hanno
verso il sistema in se e verso chi governa in particolare. Da anni la sfiducia
aumenta e non è immaginabile che le persone, poco o tanto, investano se non si
conoscono i reali programmi di coloro che governano. Se ogni giorno si parla di
patrimoniale, di tassa sulla prima casa, di diminuzione dei servizi sanitari,
se le pratiche per aprire una qualsiasi minima attività sono più di 60, se
ciascuno lavora per più di sei mesi per pagare le tasse, se i nostri figli non
trovano lavoro e dobbiamo continuare a pensare a loro, se i nostri vecchi e noi
stessi da vecchi non troviamo dal pubblico l’assistenza necessaria, se in
verità non si capisce più dove va la politica come si può avere fiducia? Perché
di fatto la politica è morta da tempo e molti di quelli che sono a Roma, nelle
Regioni o nei Comuni, sono solo comparse e prestanome di interessi che con la
politica non hanno nulla da spartire, è perciò difficile immaginare che torni
la fiducia e di conseguenza cresce l’astensionismo al voto e l’immobilizzo di
qualsiasi tipo di investimento .

Non è un problema solo di chi ci governa oggi
ma anche di chi vi ha governato prima e ancora prima: molto più lunga del
ventennio fascista è l’agonia della nostra democrazia.