INTERVENTO IN AULA: STATO DI AVANZAMENTO DELL’AGENDA DI DOHA PER LO SVILUPPO

Signor Presidente,
onorevoli colleghi, mi rivolgo al Commissario: lei ha parlato di riduzione
della burocrazia e di rendere più celere il passaggio delle merci. Allora io
chiedo: perché non parlare anche, con più incisività, delle regole comuni da
rispettare?

Qualche parola in
merito alla lotta contro la contraffazione e alla denominazione d’origine che
rende i paesi dell’Organizzazione mondiale del commercia di serie A o di serie
B. L’Europa è di serie B, visto quanto il Consiglio ha deciso anche nei giorni
scorsi.

Tredici anni da Doha e
nulla di fatto. Lamy parlava di piccoli passi, che però sono serviti per
restare fermi. Non vorremmo che si continuasse su questa strada. Questo
Parlamento, nella scorsa legislatura, aveva votato una ridisegnazione
dell’Organizzazione mondiale del commercio. Il risultato è che non si è fatto
nulla perché si aspettava sempre il risultato di Doha.

Siamo ora prossimi a un
nuovo appuntamento. Ci auguriamo di non aspettare ancora tredici anni
inutilmente e che si possano invece adottare regole comuni, che rendano il
mercato equo, libero e solidale, affinché il nostro tessuto industriale europeo
abbia nuove speranze e per darne anche ai quei paesi sottosviluppati, a tutt’oggi
equiparati ai paesi “super sviluppati”, i quali beneficiano di
vantaggi in quanto permangono nel corollario dei paesi in via di sviluppo: mi
riferisco alla Cina e ai paesi africani.